Per settembre 2024 gli organici dei docenti sono confermati a legislazione e a invarianza di dotazione organica complessiva vigente: considerando che anche l’anno prossimo si riducono di oltre 100mila unità gli iscritti nelle nostre scuole, sembrerebbe una buona notizia quella fornita oggi alle organizzazioni sindacali. Non la pensano però in questo modo i sindacati.
Quanto annunciato dal Ministero, dice la Uil Scuola Rua, “corrisponde, di fatto, ad un evidente contenimento della spesa”, perché non si procede con “la riduzione degli alunni per classe”, che quindi “allo stato attuale, resta una promessa non realizzata”.
Anche l’Anief si dice contrariato dalla conferma dell’organico nell’a.s. 2024/25: secondo il presidente Marcello Pacifico “occorreva incrementare gli organici in tutti i territori soggetti ad alta dispersione scolastica superando la norma comune, uguale per tutti, che definisce la distribuzione dei posti perché non può bastare un solo tutor in ogni scuola per combattere l’abbandono scolastico. Mentre il numero invariato delle cattedre di sostegno in organico di diritto è un passo indietro rispetto allo scorso anno”.
Ma sono anche altri i dati interessanti, in vista del prossimo anno scolastico, forniti sempre dall’amministrazione ai sindacati.
Pensionamenti complessivi per tutti gli ordini di scuola (posto comune – potenziamento – sostegno)
Alla data del 4 dicembre 2023 è di 21.394 la stima fornita dal Ministero della platea dei docenti cessandi più cessazioni in corso d’anno.
Posti comuni
I posti dell’organico dell’autonomia, tra posti comuni e quelli di potenziamento, sono in totale 670.441 (lo scorso anno erano 670.450) così suddivisi: 620.239 posti comuni; 50.202 posti di potenziamento.
Posti di sostegno
I posti di sostegno sono 126.170 (invariati rispetto allo scorso anno) di cui 6.446 di potenziamento.
Adeguamento dell’organico alle situazioni di fatto
Il limite massimo dell’adeguamento dell’organico alle situazioni di fatto è di 14.142 posti (invariati rispetto allo scorso anno).
Educazione motoria nella scuola primaria
Per l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria i posti sono 4.360 (lo scorso anno erano 4.405) così divisi: posti interi: 1.697; posti interi equivalenti al monte ore residuo: 2.663.
La stima delle classi IV che svolgeranno motoria alla primaria nell’a.s. 2024/25 sono 23.796 (Tempo normale 14.328 + tempo pieno 9.468).
La stima delle classi V che svolgeranno motoria alla primaria nell’a.s. 2024/25 sono 24.223 (Tempo normale 14.584 + tempo pieno 9.639).
Posti e classi costituite in deroga rispetto ai parametri stabiliti dalla legislazione vigente (DPR 81/2009)
Saranno 6.727 (lo scorso anno erano 6.004) i posti destinati alle classi in deroga costituite per garantire il diritto all’istruzione anche da parte dei soggetti svantaggiati collocati in classi con numerosità prossima o superiore ai limiti previsti a normativa vigente.
La stima del n. classi equivalente qualora attivate in deroga esclusivamente nella scuola secondaria di II grado è di 3.478 (lo scorso anno erano 3.105).
L’organico del personale docente è rimasto pressoché invariato rispetto a quello dello scorso anno. Continuiamo a sostenere la nostra contrarietà su diversi punti:
Educazione motoria scuola primaria
I posti di educazione motoria attivati nelle classi IV e V della scuola primaria sono ad invarianza di organico. Abbiamo più volte ribadito come, a regime, tale provvedimento determinerà una riduzione dei posti comuni e di sostegno e una riduzione del numero di classi complessivamente autorizzabili sui territori. Non si tratta infatti di posti o ore aggiuntive, ma autorizzabili nel limite delle risorse finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e a invarianza di dotazione organica complessiva vigente.
Sostegno
Dopo l’incremento di 9.000 posti per l’a.s. 2023/24, previsto dalla legge di bilancio del 2020, l’organico resta invariato per l’a.s. 2024/25. Abbiamo ricordato come l’aumento dei posti in organico di diritto per il 2023/24 deriva da un piano più ampio che prevede sostanzialmente una riduzione delle risorse di personale specializzato per l’insegnamento agli alunni con disabilità.
La trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto resta, per la UIL, un punto imprescindibile, soprattutto per i posti di sostegno, che permetterebbe non solo di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti oggi disponibili ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni con disabilità. Il costo della stabilizzazione per ogni precario – da noi quantificato attraverso un recente studio – è di circa 720 euro.
Classi in deroga
Resta incomprensibile la riduzione di più di 2.000 posti effettuata lo scorso anno. Rispetto agli 8.739 dell’a.s, 2022/23, i posti, per l’a.s. 2024/25, sono infatti 6.727.
Questo “taglio” è stato effettuato per la necessità di coprire l’insegnamento dell’ed. motoria nelle classi della scuola primaria. È una vera riduzione di posti che non permetterà a numerose classi la deroga, rispetto ai parametri stabiliti dalla normativa vigente, non risolvendo il problema delle “classi pollaio”.
La denatalità deve rappresentare una opportunità e non una penalizzazione. A fronte di un tasso di denatalità, infatti, che produrrà una riduzione di alunni, continuiamo a sostenere che il calo demografico deve essere invece l’occasione per un cambio di passo, una opportunità per una didattica personalizzata, per classi a misura di studente. Resta prioritario un investimento sugli organici che garantisca il diritto all’istruzione e un potenziamento del tempo scuola nella primaria.
Secondo il sindacato Anief “rimangono molti punti in sospeso che necessitano di approfondimento per i quali tulle le organizzazioni sindacali hanno chiesto di attivare il confronto nei prossimi giorni”.
“In particolare, rispetto all’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria va assolutamente evitata l’arbitrarietà nella quale si sono mossi gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali all’inizio di questo anno scolastico, sia riguardo alla collocazione delle ore settimanali nel modello adottato, sia (soprattutto) nella corretta stipulazione dei contratti ai supplenti che deve comprendere le ore di programmazione, oltre alle ore frontali, alla pari di tutti gli altri docenti della scuola primaria. In questa prima riunione l’amministrazione non ha fornito, infine, alcun riscontro su una volontà politica diversa dalla quella condotta in precedenza: siamo dinanzi ad una sorta di conferma dell’operato senza alcun progetto espansivo”, conclude il sindacato.
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