Il 27 giugno il sindacato Gilda ha incontrato diversi parlamentari per affrontare le tematiche più importanti che riguardano la professione docente.
All’iniziativa organizzata dal sindacato guidato da Rino Di Meglio hanno partecipato Lucia Azzolina (M5S), Alessandro Melicchio (M5S), Gloria Vizzini (M5S), Flora Frate (M5S), Rina De Lorenzo (M5S) e Angela Schirò (Pd).
Fra i temi trattati durante l’incontro l’alternanza scuola lavoro: la Gilda a questo proposito ha sottolineato la necessità di cancellare l’obbligatorietà e di ridurre il numero delle ore, oltre a quella di garantire agli studenti esperienze di effettiva utilità e coerenti con i loro indirizzi di studio.
In effetti, proprio su questo punto, si attendono miglioramenti dopo i numerosi casi degli altri anni in cui si è sfiorato anche lo sfruttamento dei ragazzi. Lo stesso ministro Bussetti ha parlato di interventi migliorativi per superare le criticità.
Ma un tema centrale è stato il carico burocratico dei docenti. infatti, durante l’incontro il sindacato ha chiesto ai parlamentari di impegnarsi in Aula affinché venga alleggerito il carico burocratico che grava sui docenti, così da permettere agli insegnanti di dedicarsi principalmente all’attività didattica e allo studio.
Più volte questa testata ha riportato le lamentele di insegnanti schiacciati dalle scartoffie e dagli adempimenti. E dai vari progetti che se in numero eccessivo spesso provocano una vera disaffezione.
Anche le procedure concorsuali dovrebbero essere riviste: infatti, il coordinatore Gilda Di Meglio lamenta l’eccessiva lunghezza e complessità del percorso FIT. Per questo auspica che in Parlamento si proceda presto ad abbreviare e semplificare la procedura di accesso alla professione, garantendo comunque serietà e qualità. La questione concorsi è in stand by proprio per valutare un intervento in merito.
Si è toccato anche il tema alle aggressioni di cui sono vittime i docenti. Con gli esponenti politici presenti all’incontro, la Gilda non ha soltanto evidenziato l’epifenomeno della violenza contro gli insegnanti.
Non poteva mancare il richiamo agli stipendi dei docenti, fra i più bassi di tutta Europa, legando questo tema alla valorizzazione della professione docente e di tutto il mondo dell’istruzione”.
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