Mensa scolastica, libri di testo e Tarsu: i Comuni chiedono più soldi
In attesa di incontrare il nuovo Ministro Maria Stella Gelmini l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) si prepara ad aprire le ostilità.
Molti, infatti, i problemi che sono stati discussi nel corso dell’ultimo incontro della Commissione scuola Anci svoltosi il 15 maggio.
Al primo posto c’è la questione del pasto gratuito per docenti e ATA che grava non poco sui bilanci degli Enti locali che hanno attivato i servizi di mensa scolastica per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado o per le scuole dell’infanzia.
Il problema, come è noto, si è ulteriormente complicato dopo la sottoscrizione del Contratto nazionale del comparto scuola che estende ai collaboratori scolastici il diritto al pasto gratuito.
I Comuni lamentano il fatto che la somma disponibile per i rimborsi (16 milioni di euro) è ampiamente inferiore al necessario; non solo, ma c’è anche il fatto che con il passare degli anni la quota che lo Stato riconosce ai Comuni è andata via via diminuendo: nel 1999 ai Comuni venivano rimborsate 7.200 lire per ciascun pasto erogato; attualmente il rimborso varia fra i 2 e i 3 euro, a fronte di un costo effettivo dichiarato di 4-6 euro.
Altra questione riguarda i libri di testo.
“Sono i Comuni – sostiene l’Anci – a sostenere ormai gran parte del costo dei libri di testo, non solo delle scuole elementari statali, che dovrebbe essere proprio dello Stato, ma anche di quelle private”.
“La spesa che i Comuni sostengono per colmare la differenza tra il contributo dello Stato ed il costo effettivo dei libri – puntualizza l’Anci – è di circa 40 milioni di euro. Gli importi statali sono infatti fermi al consolidato del 1986”.
E, per concludere, è ancora in sospeso il problema della Tarsu.
I Comuni rivendicano che il Ministero della Pubblica Istruzione, al fine di dare completa attuazione all’accordo sottoscritto il 20 marzo scorso, dovrà individuare adeguate risorse per compensare le situazioni debitorie residuali fino al 2007 che si determineranno a seguito di un monitoraggio congiunto tra ANCI e Ministero.
Più in generale l’Anci chiede anche l’apertura di un tavolo di confronto in materia di attuazione del Titolo V della Costituzione in materia di istruzione “al fine – dichiara l’Associazione dei Comuni – di poter congiuntamente concertare gli indirizzi in una materia così delicata ed importante, nel rispetto delle competenze istituzionali di tutti i soggetti coinvolti”.