Ancora un fattaccio relativo ai pasti nelle mense scolastiche: stavolta ci troviamo in una scuola di Firenze. Qui una bambina di terza elementare ha rischiato di ingerire un bullone, presente nel suo piatto di riso al pomodoro. Lo riporta Fanpage.it.
L”intruso’ è stato trovato nel piatto che la giovanissima stava mangiando e immediatamente ha segnalato il fattaccio alla maestra e all’addetta alla mensa, che a sua volta ha fatto vedere il corpo estraneo al responsabile dell’azienda di ristorazione.
A riferire l’episodio è una mamma, il cui figlio ieri era a mensa: “La bimba ha subito segnalato la pericolosa presenza nel piatto. Naturalmente tra tutti c’è stato grande sconcerto. Poi, i bambini hanno proseguito il loro pasto, certo guardando con particolare attenzione tra i chicchi di riso”.
Si tratta di un episodio simile a quanto accaduto mesi fa a Milano. In quel caso in una mensa scolastica è stato servito un panino contenente, in mezzo al condimento, un bullone di metallo. A quanto pare non era la prima volta che venissero ritrovati corpi estranei nel cibo servito in mensa. Lo ha raccontato una mamma: “Si tratta di un episodio gravissimo e non è il primo. Scarsa qualità del cibo proposto e dei piatti che arrivano in tavola. Facciamo segnalazioni da anni, per ogni tipo di criticità, ma non cambia nulla”.
A distanza di dieci giorni dal fatto, il presidente di Milano Ristorazione Bernardo Notarangelo ha deciso di rassegnare le dimissioni: “Dopo quattro anni di grande impegno, quella vite nel panino è stata davvero un colpo al cuore. La mia è umana stanchezza. Per questo lascio”, ha scritto Notarangelo in una nota. L’azienda è stata poi costretta al pagamento di 750 euro.
Una campagna di controlli a livello nazionale, realizzata dal comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero della Salute, ha evidenziato 257 irregolarità nell’ultimo mese tra circa 1.000 aziende di ristorazione collettiva operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dalla scuola dell’infanzia sino agli istituti superiori ed universitari, pubblici e privati. Ne ha dato notizia l’Adnkronos.
Si tratta del 27% delle ditte controllate, con violazioni nella gestione e conservazione degli alimenti e nelle condizioni d’igiene nei locali di preparazione dei pasti, nella mancata rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto.
Sono stati trovati cibi scaduti, blatte anche all’interno delle celle frigo ed escrementi riconducibili a roditori. Per questo sono state irrogate sanzioni pecuniarie per 192mila euro, frutto di 361 violazioni penali e amministrative, disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 13 aree cucina/depositi alimenti per rilevanti carenze igienico-sanitarie e strutturali, come la presenza di umidità e formazioni di muffe. Chiuso un asilo nido in provincia di Taranto, non censito, il cui approvvigionamento idrico avveniva con acqua non idonea a usi alimentari.
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