Si attende il decreto del ministero delle Politiche agricole che ripartisce le risorse del fondo 2018 sulla base dei pasti annui somministrati agli studenti. Il decreto prevederà 10 milioni di euro per le mense biologiche, di cui oltre metà andranno all‘Emilia Romagna.
Le risorse, come previsto dall’articolo 64, comma 5-bis, del Dl 50/2017, sono destinate ridurre il costo per l’utenza dei servizi di mensa scolastica biologica e a finanziare attività di informazione e promozione nelle scuole oltre che di accompagnamento al servizio di refezione, ricorda anche il Sole 24 Ore.
E tale decreto si riferisce principalmente alle materie prime di origine biologica, dove devono essere rispettate le percentuali minime di utilizzo in peso e per singola tipologia di prodotto, ovvero il 70% per frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (esclusi i succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine; il 100% uova, yogurt e succhi di frutta, mentre la percentuale del 30% per i prodotti lattiero-caseari (escluso lo yogurt), carne, pesce da acquacoltura: 30%.
Abbiamo visto che oltre la metà delle risorse andrà alla regione Emilia Romagna. Perchè? Perchè farà fede la base dei pasti somministrati nelle mense biologiche e riportati nell’elenco delle stazioni appaltanti in un anno.
Considerando – riporta il decreto delle Politiche agricole – che nel 2018 si stimano 11.198.836 pasti complessivi il valore pro capite del contributo sarà di 0,89 euro pro capite. Ammontare che andrà moltiplicato per i pasti erogati nelle singole regioni.
Per questo motivo, l’Emilia Romagna avrà 5,2 milioni di fondi attesi (il 52% del totale). A seguire la Toscana con 1,2 e la Lombardia con 1,1 milioni. Fanalino di coda il Molise con 9mila euro.
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