Come riporta La Repubblica, che ha attenzionato il caso di Milano, sono sempre di più i bambini che, nelle mense scolastiche, scelgono di mangiare cibi vegetariani o addirittura vegani. A rivelarlo le richieste di diete etico-religiose ricevute da Milano Ristorazione per i pasti serviti nelle mense scolastiche, aumentate del 62 per cento in dieci anni, passando dalle 5.940 del 2013 alle 9.635 del 2023.
Analizzando i numeri, emerge un trend piuttosto chiaro: a contribuire all’aumento non sono tanto le richieste per scelte religiose (che pure crescono), quanto quelle per motivazioni etiche o culturali. Accanto ai menù privi di carne suina, tipicamente richiesti dalle famiglie musulmane, che salgono del 20 per cento — da 2.857 a 3.445 — e a quelli anche senza carne suina e bovina, adatti agli induisti (da 213 a 753), spicca il raddoppio dei menù vegetariani (da 221 a 470) e l’aumento ancora più forte di quelli privi di alimenti di origine animale, ovvero vegani, passati da 105 a 269.
A destare più curiosità, però, è la voce che racchiude oltre metà delle richieste: i pasti privi di carne, scelti per 4.698 bambini (erano 2.544 nel 2023). “Questi bambini mangiano pesce, non sono vegetariani. La scelta di escludere la carne sembra dettata da una maggiore sensibilità per la protezione degli animali con cui è possibile interagire» spiega Simona Bertoli, docente di Nutrizione clinica e direttrice della Scuola di specializzazione in Scienza dell’Alimentazione della Statale“. Ad esprimere soddisfazione è stata la giornalista Selvaggia Lucarelli, che in una storia Instagram ha commentato: “Le belle notizie”.
Così, dati alla mano, i pasti vegetariani, vegani e senza carne sono il 6,6 per cento degli 83 mila totali serviti ogni giorno. Ma cosa ne pensano i pediatri? “I pediatri in generale sconsigliano diete completamente prive di carne fino alla fine dell’età dello sviluppo. Più una dieta è varia meglio può soddisfare il fabbisogno dei piccoli. Nel caso in cui non si possa fare altrimenti, però, si consiglia alle famiglie di affidarsi a un nutrizionista per elaborare un piano dietetico che, anche con l’uso di integratori, risulti adeguato per il bambino”, aggiunge Bertoli, che non nasconde la preoccupazione.
I menù scolastici sono equilibrati, ma per gli altri pasti, senza conoscenze precise si rischia, di danneggiare i piccoli: “Molti minerali presenti nei vegetali non sono assorbiti nell’intestino come quelli presenti negli alimenti di origine animale. Sia i carciofi che le bistecche, per esempio, contengono ferro, ma il corpo non assorbe quello presente nei primi”.
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