A detta degli insegnanti, il 47% dei bambini a mensa mangia “meno della metà del pasto” e quello che avanza viene buttato.
Questo è il dato allarmante emerso dal 7° Rating dei menu scolastici di FOODINSIDER, l’indagine che si basa su un questionario sviluppato dall’ASL2 di Milano, nato per misurare l’equilibrio della dieta nella refezione scolastica.
In generale comunque è emerso un miglioramento della qualità del pasto, anche se rimane una valutazione negativa per più del 40% che valutano il servizio ‘insufficiente’.
Un altro aspetto analizzato riguarda l’aumento del divario tra i menu virtuosi e quelli in fondo alla classifica che scendono sempre più in basso.
Terzo dato molto evidente è quello che vede menu che cambiano per effetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM). I menu che hanno adeguato le nuove gare d’appalto adempiendo alle nuove disposizioni di legge in vigore dall’agosto del 2020, che hanno l’obiettivo di rendere la mensa più sostenibile, hanno eliminato il cibo processato, riequilibrato la dieta, eliminato le monoporzioni di plastica, introdotto più alimenti sostenibili, eliminato o ridotto la plastica e soprattutto hanno connesso le forniture di cibo ai prodotti del territorio.
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