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Mense scolastiche, le città migliori e quelle peggiori. Tra le criticità, scarsa varietà dei menù, eccesso di carni rosse e cibi imbustati

Qual è lo stato del servizio delle mense scolastiche in Italia? Il cibo è di qualità? Viene apprezzato dai bambini? A queste e ad altre domande prova a rispondere ogni anno FoodInsider, l’osservatorio delle mense scolastiche nel rating dei menù scolastici. Ebbene, diverse criticità sono state riscontrate, come riporta ‘Repubblica’. Secondo la metà degli insegnanti che hanno partecipato al sondaggio, i bambini mangiano la metà del pasto. I motivi? Si va dalla scarsa varietà degli alimenti all’eccesso di carni rosse, dai tanti cibi processati a pietanze imbustate e prive di gusto.

Secondo FoodInsider si è comunque registrato un miglioramento del 42% dei menù delle mense scolastiche italiane dopo la semplificazione dei pasti riferita alle restrizioni per il Covid. L’effetto CAM (adozione di Criteri Ambientali Minimi) si fa sentire. Laddove viene applicato, troviamo cibo sostenibile che segue la dieta Mediterranea, posate lavabili (e non di plastica), fornitori locali per soluzioni “green e a km zero”.

C’è poi una classifica delle città. Maglia verde per Lecce, Cagliari e Rimini, ma anche Bolzano, Sesto Fiorentino, Napoli, Venezia e Ancona. Tra le virtù di questi Comuni, si va dai piatti della gastronomia locale allo yogurt bio, dai legumi e grani antichi al pesce fresco e le stoviglie date dai genitori ogni giorno.

Male invece Alessandria e Reggio Calabria nella classifica dei menù che vede al primo posto Parma, seguita da Fano e Cremona, mentre a Roma spesso si sono segnalate scarse porzioni. FoodInsider però consiglia alcuni aspetti da migliorare o correttivi da apportare per raggiungere una “conversione ecologica e sostenibile” come ad esempio monitorare le eccedenze alimentari, sottoporre questionari di gradimento a studenti e genitori, modificando i menù non graditi e magari avviare politiche, a livello governativo, con agevolazioni per chi inquina meno e si rivolge a produttori locali.

Redazione

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