Home Attualità Mense scolastiche: quali compiti per il personale Ata? La soluzione secondo Flc...

Mense scolastiche: quali compiti per il personale Ata? La soluzione secondo Flc di Palermo: dare agli alunni carne già tagliata a pezzi e frutta sbucciata

CONDIVIDI

Quello dell’assistenza agli alunni durante i pasti nella mensa scolastica continua ad essere un problema complesso e di difficile soluzione: è quanto si legge in un comunicato della Flc-Cgil di Palermo.
“Infatti – scrive il segretario provinciale Fabio Cirino – se è vero che nel profilo professionale dei collaboratori scolastici viene definito genericamente il compito dell’assistenza durante il pasto, non vengono specificate le funzioni e l’assegnazione dei compiti, regolate da un protocollo nazionale rimandato, a sua volta, a specifici accordi locali”.
Il fatto è – prosegue la Flc di Palermo – che “le azioni da declinare sono tante: la vigilanza, la preparazione e il riordino delle mense, lo scodellamento, lo sporzionamento o ancora più nel dettaglio il taglio della carne a pezzetti o sbucciare e affettare la frutta”.
Gli ostacoli che si frappongono ad una buona soluzione del problema sono, secondo la Flc, almeno due.
Il primo riguarda la carenza di organici di personale ATA, ma poi c’è anche la questione che lo svolgimento di tali funzioni dovrebbe prevedere “protocolli mirati e incentivi adeguati” oltre pesonale adeguatamente formato con corsi Haccp.
In alternativa, la Flc palermitana, ritiene che “si potrebbe prevedere, certo con maggiori investimenti – conclude Cirino – che tutte le funzioni e le attività seguenti allo scodellamento siano svolte in toto dalla ditta esterna fornitrice dei pasti”.
Ma si potrebbe anche pensare la carne venga servita già tagliata e la frutta pulita e sbucciata.

Rivendicazioni legittime e comprensibili ma che – ove non potessero essere accolte dagli enti locali – potrebbero fornire l’alibi per la far dire ai Comuni stessi che certi servizi (tempo pieno, per esempio) non possono essere attivati.
Sarebbe interessante andare indietro di qualche decennio per capire in che modo, nel cosiddetto triangolo industriale (Genova, Milano, Torino) e in Emilia-Romagna erano nate le scuole a tempo pieno con i relativi servizi.