Ieri il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenendo ai lavori di Missione Italia, evento dedicato al Pnrr organizzato dall’Anci, ha annunciato di aver firmato un importante provvedimento che stanzia 515 milioni di euro, “più del doppio rispetto a quanto sinora autorizzato”.
Ecco le sue parole: “Si tratta di risorse in parte nostre, in parte derivanti da avanzi e quindi che abbiamo recuperato e sono destinate alle mense scolastiche, perché crediamo molto nella estensione del tempo scuola, crediamo molto nella estensione del tempo pieno, così come abbiamo fatto con Agenda Sud e Agenda Nord. Riteniamo che soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno d’Italia debba esserci un investimento significativo sulle mense scolastiche, che sono lo strumento per consentire ai giovani di rimanere a scuola anche al pomeriggio. È una cifra veramente significativa”.
“Credo che sia una misura di grande civiltà, anche perché questo serve fra l’altro a far sì che le scuole siano sempre più luoghi dove vi è una crescita e una inclusione reale. Credo molto nel percorso di inclusione, nella lotta ai divari territoriali, alla necessità di riunificare il nostro Paese, sia fra nord e sud, sia fra centro e periferia. Questo decreto da me oggi firmato va anche in questa direzione”, ha concluso il numero uno di Viale Trastevere.
Secondo l’Anagrafe nazionale, un terzo degli edifici scolastici, ossia 13.533 su 40160, sono dotati di locale mensa. La distribuzione però non è omogenea, in quanto nelle Regioni del Sud poco più di un edificio su cinque dispone di una mensa scolastica (al Centro è il 41% e al Nord il 43%) e la quota scende al 15,6% in Campania e al 13,7% in Sicilia. La regione con un numero maggiore di scuole dotate di mensa è la Valle d’Aosta (72%), seguita da Piemonte, Toscana e Liguria dove è presente in 6 edifici su 10. In Puglia, Abruzzo e Lazio sono presenti in un edificio su quattro.
Il PNRR non viene incontro alle esigenze delle scuole del Sud, almeno non nella misura sperata. Su 1052 interventi previsti e 600 milioni di fondi stanziati, il Sud riceve – da graduatorie di giugno 2023, le ultime disponibili – la metà delle risorse, contro il 58% previsto dal piano originario.
Inoltre, sul totale degli interventi previsti a livello nazionale, poco più della metà (541 su 1052) prevede la costruzione di nuovi locali mensa; per il 21% si tratta di interventi di demolizione, ricostruzione ed ampliamento e per il 28% di riqualificazione, riconversione e messa in sicurezza di spazi e mense preesistenti.
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