Enrico Mentana, il direttore di del TgLa7, spiega a il Fatto Quotidiano i motivi, a suo parere, della perdita di consenso popolare, come ha ammesso in questi giorni lo stesso segretario del partito Maurizio Martina.
Smarrita la strada verso operai e prof
Per Mentana il problema non è la ‘vicinanza’ del Pd agli industriali o alle lobby finanziarie, ma nell’avere smarrito la strada che porta agli operai e agli insegnanti.
“Io non credo che il problema sia il Pd che diventa Partito degli affari. Il problema è se la sinistra mantiene i rapporti con gli imprenditori, ma nel frattempo perde per strada operai, insegnanti e il ceto medio”.
Alle Europee il 41% di consensi
“È ovvio che l’idea di modernità di Matteo Renzi si sposasse più con Confindustria che con Susanna Camusso”, ma “ Renzi alle Europee del 2014 ha portato il Pd al 40%: non mi sembra si possa dire che gli italiani volevano un Partito degli affari. Eppure il centrosinistra era lo stesso”.
Per Mentana il problema, a sinistra, è “che c’è stato un divorzio sentimentale tra il Pd e la sua base”, e vede nella riforma sulla Buona scuola “l’emblema di questa rottura”.
Buona scuola: emblema del fallimento
“Da sempre gli insegnanti erano il cuore dell’elettorato del centrosinistra, ma con la Buona Scuola, Renzi è riuscito nel capolavoro di fare 150 mila assunzioni scontentando allo stesso tempo tutti i nuovi assunti – che venivano mandati lontani da casa – e tutti quelli che erano rimasti fuori dal programma. Se non dai loro una prospettiva, queste persone si rivolgono altrove. Ma perché li hai dimenticati? Non certo perché hai rapporti con gli industriali”.