Il direttore del TG La 7, Enrico Mentana, su Facebook, analizza il discorso di Capodanno tenuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In particolare, il noto giornalista analizza il passaggio in cui il Capo dello Stato parla dei giovani:
Mattarella nel discorso di fine anno ha chiamato al voto i nuovi maggiorenni, ricordando che i 18enni di cent’anni fa furono richiamati al fronte della Grande Guerra. Ma perché mai, presidente, un giovane di oggi dovrebbe andare a votare? Il voto è l’esito di una presa di coscienza, di una condivisione ideale, di una adesione di interessi. Quali idee, speranze, promesse, ricette sono state messe in campo per i giovani dai vari partiti e movimenti? Nessuna. I giovani vedono una scuola fatta a misura del passato, dove l’inglese e il web non sono quasi mai il pane degli insegnanti, dove poco o niente li prepara al mondo del lavoro, un mondo che comunque tiene per loro le porte sbarrate, salvo ruoli gregari o precari, senza speranze di stabilizzazione, senza prospettive per costruire un futuro professionale e personale. Il voto è una conquista della democrazia consacrata dall’articolo 1 della costituzione, subito dopo le prime fondamentali parole: l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Ma per i giovani, nella realtà, quelle parole sono lettera morta
Il testo (clicca qui)
Come rivelato dalle anticipazioni trasmesse al sindacato Anief da parte del Ministero dell'Istruzione, è stato…
L’85% dei giovani italiani sarebbe pronto a trasferirsi lontano da casa per un lavoro migliore:…
Caro prof ti scrivo; cara ragazza ti rispondo. Una corrispondenza epistolare via E-mail fra un…
Siccome è in corso la cancellazione di alcuni decreti regi, troppo vecchi per essere ancora…
Nessuna riduzione degli stipendi ai dirigenti scolastici. Anzi, le novità contrattuali porteranno a diversi presidi…
Come abbiamo più volte specificato non tutto il personale della scuola potrà presentare la domanda…