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Mentre la scuola si frantuma, il Ministro sogna quella del terzo Millennio

Il Ministro, incalzato dalle pressanti domande del moderatore della convention, riguardo soprattutto il contestatissimo aumento dell’orario di servizio settimanale dei docenti da 18 ore fino a 24, inserito nella legge di stabilità 2012, risponde con determinazione: “oltre la necessità di ridisegnare i luoghi scolastici, perché aula e corridoio non sono più adeguati e l’esigenza di creare strutture più aperte con spazi di socializzazione, al fine di promuovere attività pomeridiane e anche serali, occorre anche introdurre elementi di flessibilità nell’orario dei docenti e pure di aumento delle sole 18 ore di servizio. Per realizzare tutto questo occorre mettere i docenti nelle condizioni di poter scegliere tra tempo pieno, part-time e anche di dare più tempo alla scuola rispetto a quanto previsto dal contratto. E così cominciare a ragionare in termini di carriera dell’insegnante”.
Se la scuola sarà un centro civico, continua nel suo volo pindarico il Ministro, il docente, dovrà essere un solista per quanto attiene il suo patrimonio di conoscenze e un direttore d’orchestra degli altri saperi. “Ci troviamo di fronte – ha precisato Profumo – ad una seconda rivoluzione Gutenberg: quella della rete. Gli studenti non sono più interessati a una trasmissione tradizionale del sapere. Possono contare su una marea di informazioni che non sono organizzate. E qui si inserisce il nuovo compito dell’insegnante: un organizzatore delle conoscenze. Un ruolo che potrà prevedere in futuro un’alternanza docente-discente interessantissima”.
Ma se questo è il progetto del Ministero, perché incominciare questa costruzione dal tetto? Un ingegnere come Profumo, dovrebbe sapere che la costruzione di un edificio si realizza incominciando a creare solide fondamenta, altrimenti crolla tutto quanto. Invece il Ministro “pro tempore” cosa fa? Inizia il suo progetto di costruzione dei nuovi centri civici, dalla flessibilità oraria della categoria docente, proponendo in seno alla legge di stabilità, approvata dal Consiglio dei Ministri, l’aumento del servizio dei professori da 18 a 24 ore settimanali. 
I docenti si chiedono: se il Ministro conosce, visto che ha avuto la possibilità di girare tante scuole dal Nord al Sud del Paese, lo stato delle strutture scolastiche, lo stato della sicurezza degli edifici scolastici, lo stato dei laboratori delle scuole italiane e se è al corrente del numero di alunni presenti per classe, delle scuole dimensionate con dirigente in reggenza.
Sembrerebbe che il Ministro non sappia di cosa sta parlando, viste le condizioni strutturali ed economiche delle scuole italiane, il sogno dei centri civici che vorrebbe Profumo, condivisibile e auspicabile, sembra essere molto lontano.
Mentre la scuola si frantuma, anche a causa di leggi devastatrici dell’istruzione pubblica, attuate e in via di attuazione da parte di questo governo, il Ministro sogna la scuola del terzo millennio, con spazi aperti e attività non stop. Consigliamo a Profumo di investire prima tanti soldi per la creazione di questi spazi, per la realizzazione delle strutture adeguate a questi centri civici e in un secondo momento e attraverso la contrattazione collettiva nazionale introdurre la flessibilità degli orari di servizio.
Questa operazione dell’aumento delle ore di servizio dei docenti, imposta per legge e nei modi proposti, nulla ha a che fare con progetti civici, ma piuttosto sembrerebbe il solito atto di forza tipico degli Stati privi di regole e status sociale.

Lucio Ficara

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