Roma, 22 febbraio 2015 – Docenti messi tacere in malo modo, allontanati, identificati e portati in questura, mentre si invitavano le telecamere presenti a non riprendere: ecco quanto accaduto oggi alla kermesse organizzata dal Dipartimento Scuola del PD per la presentazione ufficiale del decreto scuola.
I precari di Roma e provincia si erano dati appuntamento alle 9.30 in Piazza della Repubblica per partecipare al presidio di protesta indetto dall’USB, a qualche centinaia di metri di distanza dal luogo in cui si svolgeva l’iniziativa del Pd, un Hotel in Via Palermo.
Intorno alle 12.00 il presidio si è sciolto e alcuni partecipanti hanno deciso di spostarsi alla “spicciolata” verso Via Palermo per attendere i colleghi che stavano prendendo parte alla kermesse con regolare accredito.
Dopo aver sostato pochi minuti sul marciapiede antistante l’Hotel, i docenti sono stati avvicinati dalle Forze dell’ordine, allontanati e minacciati di denuncia se non avessero immediatamente abbandonato la via. Si precisa che i colleghi in questione erano sprovvisti di megafono, striscioni, cartelloni, o qualsiasi cosa potesse far pensare ad una manifestazione. Ed erano in silenzio al bordo della strada ad attendere i colleghi. L’apice si è raggiunto quando due insegnanti dell’USB – rei di aver tentato di distribuire dei volantini e di parlare con la stampa – sono stati immediatamente bloccati e portati in questura.
Intanto i docenti che erano all’interno ad assistere alla kermesse hanno tentato di prendere la parola durante l’intervento di Renzi, chiedendo di poter esprimere la propria opinione, ma sono stati subito allontanati, mentre Renzi definiva i loro interventi delle “pagliacciate per apparire in tv!”.
Reputiamo che quanto accaduto in questa giornata sia gravissimo. Mentre si presenta la riforma della Scuola pubblica, non si esita a dare un’ennesima dimostrazione dell’assoluta mancanza di democrazia che caratterizza i processi decisionali del Governo. La voce della scuola non si mette a tacere con atti intimidatori e repressivi perchè la scuola per sua natura è libera, pensante, critica e non ha padroni e finché avrà fiato continuerà a parlare nelle strade, nelle piazze, al chiuso, prendendo parte ad eventi pubblici e ad eventi mediatici, e soprattutto all’interno delle Istituzioni scolastiche stesse per porre un argine alla distruzione dell’istruzione pubblica statale e alla deriva dei diritti sul lavoro.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai colleghi portati in questura e a coloro che sono stati identificati e facciamo presente che ora più che mai è utile e necessario portare avanti la nostra lotta, in difesa della Scuola pubblica statale, del lavoro e della democrazia.
NO ALLA CATTIVA SCUOLA!
STOP AL PRECARIATO!
TUTTI E TUTTE AL PRESIDIO DAL 23 al 27 (dalle ore 15 alle 19) IN PIAZZA MONTECITORIO!
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