Alla vigilia di un nuovo turnover del personale docente, nel country report della Commissione Ue si trova un passaggio emblematico sulla carriera che non esiste e sul merito dimenticato dei prof.
Infatti, scrivono i tecnici di Bruxelles, riporta Il Sole 24 Ore, «Attrarre, assumere efficacemente e motivare gli insegnanti è fondamentale, ma problematico» e sottolineano come «i risultati dell’apprendimento potrebbero essere influenzati negativamente dalla gestione degli insegnanti e dalle loro condizioni di lavoro». Perché – aggiungono – nonostante finanziamenti in linea con la media europea, «gli stipendi degli insegnanti italiani rimangono bassi rispetto agli standard internazionali».
Fattori che si sommano – insiste la Commissione – «a prospettive di carriera limitate, basate su un percorso di carriera unico ed esclusivamente in funzione dell’anzianità anziché del merito». Con quali prospettive? Poche se è vero – prosegue il report – che la riforma della formazione iniziale contenuta nella manovra 2019 e la retromarcia sui fondi al merito «potrebbe comportare ulteriori difficoltà nella selezione di insegnanti motivati e qualificati».
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