Home Attualità Merito e valutazione, Giuliani: “Docente esperto? Come se in una classe di...

Merito e valutazione, Giuliani: “Docente esperto? Come se in una classe di 25 alunni ci concentrassimo solo su uno meritevole”

CONDIVIDI

Breaking News

April 24, 2025

  • Funerali Papa Francesco, scuole chiuse a Roma. Nel resto d’Italia minuto di silenzio il 26 aprile o al rientro dalle vacanze 
  • Elezioni Rsu scuola 2025, risultati parziali: Flc Cgil si conferma sindacato più votato, le ultime notizie 
  • Maestra su Onlyfans licenziata, boom di followers. L’annuncio: “Farò ricorso. Le mie colleghe? Neanche un messaggio” 
  • Rocco Hunt, la sua ex scuola gli dedica un murale e lui la visita. I suoi docenti: “Vivace ma poco interessato allo studio” 

Si svolge questo pomeriggio a Roma, l’incontro organizzato dal PSI su “Merito e valutazione”. All’incontro, che prende spunto dalla nuova denominazione del Ministero dell’Istruzione, parteciperanno il Segretario generale UIL scuola Giuseppe D’Aprile, il Segretario nazionale FLC CGIL Alessandro Rapezzi, il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani, la Capogruppo in Commissione cultura del Senato Cecilia D’Elia, Il Segretario nazionale del PSI Enzo Maraio, l’UDU e i referenti scuola di Art.1, Sinistra Italiana.

Ecco le parole del direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani: “Il Dl36 va a riformare l’ambito del reclutamento e della formazione del personale. Al momento siamo in una situazione di stallo. Per quanto riguarda il merito c’è il 4% limitante di fondo di incentivazione approvato come limite da assegnare a una quantità ridotta di personale. Non sappiamo se questo Governo proseguirà su questa impostazione”.

Un merito col freno tirato a mano?

“Valditara aveva espresso qualche perplessità all’inizio. Nella legge c’è il 4% di personale che dopo tre trienni dovrebbe accedere a una quota abbastanza importante. Credo che è un tetto che lascia pensare: è come dire, in una classe di 25 alunni, individuiamo un alunno meritevole e gli altri li lasciamo perdere. Che ne sarà anche dei docenti prossimi alla pensione?”.

“La scuola non è un’azienda, necessita di investire in risorse umane. Un merito col freno tirato a mano non credo sia un sistema fattibile”.

“Vincoli? Vanno a toccare aspetti umani, familiari. I sindacalisti non transigono e si rischia un atto unilaterale. Non si capisce perché non si possa mantenere una deroga per un altro anno”.