«I tempi in cui potevamo fare pienamente affidamento sugli altri sono passati da un bel pezzo, questo l’ho capito negli ultimi giorni. Noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani»: Angela Merkel, all’indomani del G7 di Taormina commenta così la due giorni di un summit che non ha registrato un accordo su temi cruciali come il clima.
Angela Merkel ha sollecitato i Paesi dell’Ue ad unirsi di fronte alle nuove ed emergenti politiche di divergenza con gli Usa, di fronte alla Brexit e su altre sfide.
«Dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani», ha scandito la cancelliera Merkel che avrebbe un «piano segreto» per l’Europa con «più sfaccettature» e all’ipotesi di un «governo dell’eurozona economico, in grado di introdurre dei titoli propri» per finanziare investimenti, che però non sarebbero eurobond.
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Nel piano per l’Europa ci sarebbero più aspetti: prioritario è il tema della gestione della crisi dei profughi e dunque la stabilizzazione della Libia.
Il secondo punto è la difesa: su questo «Merkel vuole spendere più soldi» e a Bruxelles «si potrebbe costruire un comando centrale per un impegno militare comune».
Con la brexit, Londra, che ha sempre frenato, non è più un ostacolo al progetto della difesa comune. Mentre le nuove minacce rappresentate da Mosca e Donald Trump comportano «una apertura dai Paesi dell’est». Il pilastro numero tre di questo piano è la politica economica.
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