Sul portale de Il Messaggero con riferimento alle scuole di Roma si scrive: “Trent’anni o giù di lì: è questo il tempo che servirebbe facendo un breve calcolo con le risorse disponibili ogni triennio per garantire una completa sicurezza negli oltre 340 istituti superiori (licei e indirizzi tecnico-professionali) a Roma e provincia. Il problema è sempre lo stesso: nonostante la malattia sia conosciuta da anni, le terapie tardano a manifestarsi “.
Il problema della messa in sicurezza delle scuole è di difficile soluzione, infatti, per mettere in sicurezza le scuole italiane situate nelle aree più a rischio del Paese ci vorranno oltre cento anni, se si continua ai ritmi attuali.
Questo è stato il nuovo allarme di Legambiente. Un arco di tempo “inaccettabile e preoccupante” visto che in Italia sono ben 19.000 gli edifici scolastici italiani – su 43.072 presenti sul territorio nazionale – che si trovano in comuni a rischio sismico 1 e 2, come ad esempio Amatrice e L’Aquila.
Inoltre il 65% delle scuole è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica (1974) e negli ultimi tre anni gli interventi di adeguamento sismico effettuati sugli edifici, siti in queste zone, sono stati solo il 5,3%.
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