Il messaggio che il Governo intende mandare al mondo della scuola è molto chiaro: stiamo uscendo dall’emergenza, la didattica a distanza sarà presto un lontano ricordo e anche le mille regole attualmente in vigore potrebbero essere riviste e ridotte all’essenziale.
Un primo passo in questa direzione era stato fatto pochi giorni fa dal ministro Bianchi con l’ordinanza sugli esami di Stato che prevede nuovamente due prove scritte e una orale, segno evidente di “ritorno alla normalità”.
Nel tardo pomeriggio del 2 febbraio il Governo ha approvato un decreto legge che modifica largamente le disposizioni attuali in materia di didattica a distanza e quarantene.
Nell’infanzia si può continuare a lavorare in presenza anche con 4 casi positivi; nella primaria la DaD dovrà essere attivata dal quinto caso in poi e, in ogni caso, si farà per 5 giorni e non per 10 come ora.
Nella secondaria stessa durata per la DaD che dovrà essere avviata solo se si superano i due casi di positività.
Ma ci sono nodi politici importanti: la Lega ha disertato il Consiglio dei Ministri nel corso del quale è stato approvato il decreto e i presidenti regionali del Carroccio parlano di norme discriminatorie.
E anche gli studenti protestano e preannunciano manifestazioni in molte città d’Italia.
Di tutto questo e molto altro parliamo nel nostro video settimanale.
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