Nel pomeriggio di ieri, 22 maggio, un giorno prima della giornata della legalità che cade oggi, in ricordo della strage di Capaci che ha causato la morte del magistrato antimafia Giovanni Falcone, il secondo circolo dell’istituto Ruggero Settimo di Castelvetrano, nel trapanese, è stato intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo, ucciso da Cosa Nostra nel 1996 a soli 15 anni, dopo 779 giorni di prigionia. Tra i mandanti dell’orribile gesto proprio Messina Denaro.
Come riportano Ansa e PalermoToday, ieri pomeriggio ha avuto luogo la cerimonia di scopertura della targa all’esterno del plesso scolastico che si trova nel quartiere Badia. Il gesto ha un forte valore simbolico: la scuola si trova nel quartiere dove abitano i familiari del boss Matteo Messina Denaro ed è proprio l’istituto che fu frequentato dal boss.
A scoprire la targa il dirigente scolastico Maria Luisa Simanella e il sindaco Enzo Alfano. Il coro Do-re-mi ha intonato l’inno nazionale. “Oggi questa intitolazione ha un significato straordinario perché rappresenta la conferma che questa scuola è un presidio di legalità. Ma con un valore in più che è quello che questo plesso si trova nel quartiere abitato dai Messina Denaro”, ha detto la preside.
L’intitolazione della scuola al piccolo Giuseppe Di Matteo è stata proposta dalla sottosezione di Marsala dell’associazione nazionale magistrati. In pochi mesi l’iter si è concluso con la firma della dirigente del centro servizi scolastici di Trapani Antonella Vaccaro. Alla cerimonia, tra gli altri, erano presenti l’assessore regionale alla pubblica istruzione Mimmo Turano, il presidente della Commissione regionale antimafia Antonello Cracolici, il procuratore della Repubblica di Marsala Fernardo Asaro e la presidente del tribunale, Alessandra Camassa.
“L’intitolazione al piccolo Giuseppe Di Matteo della scuola dove ha studiato il boss Matteo Messina Denaro è un pugno in faccia ai mafiosi che ricorderà ogni giorno ai boss chi hanno ucciso, senza alcuna remora”, ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici.
“Quell’esecuzione – ha aggiunto Cracolici – dopo un sequestro durato quasi due anni, dimostra che la mafia è fatta da uomini senza onore che hanno insanguinato la nostra terra e che vanno tenuti ai margini delle nostre comunità. Fino a quando i cittadini non capiranno che l’indifferenza è stata la causa del rafforzamento delle mafie non potremo dire di averle sconfitte. E la memoria, come quella incisa nella targa della scuola oggi, serve a coltivare il futuro”.
La decisione dell’Associazione
A quanto pare, l’idea non sarebbe inizialmente piaciuta ad alcuni docenti ed alcuni genitori, che avrebbero espresso perplessità alla dirigente, Maria Luisa Simanella. Il motivo? La storia del piccolo Di Matteo sarebbe stata giudicata troppo tragica e complessa da spiegare agli alunni delle elementari, che probabilmente sarebbero portati a chiedersi chi fosse il personaggio a cui è intitolata la loro scuola. In più, non si vorrebbe offendere la memoria di Ruggero Settimo, ammiraglio siciliano a cui era dedicato l’istituto.
La preside, per evitare problemi e polemiche, avrebbe fatto una controproposta: lasciare l’antico nome alla scuola e dedicare al bimbo un edificio adibito a segreteria. Ma l’Anm, che al gesto dà un valore simbolico importante, ha declinato l’offerta.
“Non voglio entrare in polemica con una scuola che si è distinta nel tempo per belle iniziative sulla legalità — ha detto il presidente dell’Associazione Guercio —. L’anno scorso i bambini hanno vinto il concorso che proprio l’Anm ha bandito per il trentesimo anniversario della strage di Capaci. Non discutiamo quindi del valore del lavoro dei docenti, ma non potevamo accettare questa soluzione proprio per l’importanza che diamo alla proposta: raccontare ai bambini la storia di una vittima innocente dei boss”.
Nessun ostacolo all’intitolazione?
La dirigente ha però poi smentito tutto ciò all’Ansa: “E’ infondato quanto sostenuto da alcuni organi di stampa circa resistenze da parte dei genitori alla nuova intitolazione. Non ho dubbi che la proposta sarà accolta da tutti i componenti del consiglio d’istituto”.
La decisione è stata poi presa il 15 marzo, durante un’assemblea aperta a docenti, famiglie, cittadini e politici. All’inizio di maggio la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Antonella Vaccara ha poi firmato il decreto dopo che sono stati acquisiti i pareri degli organi collegiali scolastici, del consiglio comunale di Castelvetrano e della prefettura di Trapani.