Da qualche giorno si discute a proposito della relazione tra il boss mafioso Matteo Messina Denaro, latitante per decenni catturato lo scorso gennaio, e una maestra di Castelvetrano, paese del criminale, Laura Bonafede. La questione ha attirato l’attenzione anche del programma di La7 Non è l’Arena, condotto da Massimo Giletti.
Un giornalista del programma, presente insieme ad una decina di insegnanti, le autorità cittadine, il vescovo, il sindaco, il presidente dell’Anm Marsalese, e pochissimi genitori nella sala del Collegio dei Minimi di Castelvetrano in cui si è tenuta l’assemblea cittadina per discutere della proposta di istituire l’istituto Ruggero Settimo al piccolo Giuseppe di Matteo, ha chiesto quali misure verranno prese nei confronti della maestra Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede e madre di Martina Gentile, citata in un pizzino di Messina Denaro, che avrebbe incontrato mentre era latitante.
Il direttore dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro, incalzato dal giornalista, ha subito rassicurato che verrà accertato che nella scuola in cui la Bonafede insegna, il plesso ‘Catullo’ dell’istituto Capuana-Pardo di Castelvetrano, vengano svolti progetti di legalità e che la maestra vi prenda parte.
Le notizie relative alla docente sono comunque in continuo aggiornamento: proprio oggi, all’indomani della riunione, è stato reso noto che i carabinieri hanno perquisito alcuni ambienti della scuola dove insegna. I militari hanno effettuato una perquisizione anche a casa dell’insegnante.
Pierro ha così tenuto a precisare ai microfoni della Tecnica della Scuola che oggi, 16 marzo, la sua posizione si è leggermente modificata alla luce dei più recenti avvenimenti e che l’Usr Sicilia è in contatto con le forze dell’ordine al fine di monitorare da vicino una situazione che coinvolge un membro del personale scolastico siciliano.
Il direttore dell’Ufficio Scolastico siciliano si è detto pronto ad agire in caso di coinvolgimento della maestra negli affari del boss: “Ho scritto agli inquirenti che stanno indagando sulla maestra. Siamo di attesa di acquisire ulteriori informazioni e di conoscere la posizione giuridica dell’insegnante”, ha esordito. “Non esiteremo a prendere provvedimenti nei confronti della Bonafede se la sua posizione dovesse essere in contrasto con la giustizia”, ha aggiunto.
“Sono certo che l’Ufficio scolastico regionale di Sicilia, come concordato, acquisirà tutte le informazioni necessarie che consentiranno di mettere in atto gli opportuni provvedimenti per ribadire un concetto fondamentale, e cioè, che nel mondo della scuola non è ammessa alcuna ambiguità né tanto meno complicità con la mafia. Sono mondi inconciliabili”. Così l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano, ha commentato il caso dell’insegnante, come riporta un comunicato stampa.
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