Da giorni si parla della figura di Laura Bonafede, la maestra dell’Istituto Capuana-Pardo di Castelvetrano, in provincia di Trapani, paese natale del boss Matteo Messina Denaro. La docente sarebbe stata vicina al criminale nel periodo di latitanza.
Come riporta Ansa, la Bonafede è stata sospesa dal suo incarico per dieci giorni. Il provvedimento cautelare è stato adottato dal dirigente scolastico Vania Stallone. Eccone la motivazione: “In considerazione della vasta eco mediatica suscitata dal presunto legame dell’insegnante con il boss mafioso Matteo Messina Denaro e al fine di tutelare l’immagine della scuola e di garantire il sereno svolgimento dell’attività scolastica”, ha chiarito la dirigente.
Il provvedimento è stato ratificato dal direttore regionale dell’Ufficio scolastico Giuseppe Pierro. “Attendo da parte dell’Autorità giudiziaria la documentazione sulla posizione giudiziaria dell’insegnante per così poter avviare il provvedimento disciplinare”, ha ripetuto il direttore Pierro.
Ancora non è chiara la posizione della Bonafede all’interno della trama di rapporti intessuta dal boss. Si sa solo che l’insegnante, figlia del boss defunto Leonardo, è indagata dalla Dda di Palermo in quanto avrebbe incontrato Messina Denaro nel periodo di latitanza e avrebbe intrattenuto un rapporto di corrispondenza con lui.
Durante la riunione relativa all’intitolazione della scuola Ruggero Settimo del paese alla vittima della mafia Giuseppe Di Matteo un inviato della trasmissione tv di La7 Non è l’Arena ha chiesto quali misure verranno prese nei confronti della maestra Laura Bonafede, citata in un pizzino di Messina Denaro.
La Bonafede ha anche inviato una lettera alla trasmissione di La7, letta ieri sera in diretta dal conduttore Massimo Giletti, in cui si è rivolta alla scuola in cui insegna: “Cara preside, sono dispiaciuta che questa squallida gogna mediatica sia coinvolta la scuola. Ho sempre dedicato la mia vita all’insegnamento e all’educazione dei ragazzi, lo stesso ho fatto con quella dei miei figli. Non sono mai stata coinvolta in nessuna vicenda giudiziaria. Ma non ho mai messo in discussione l’affetto con i miei familiari. Tutto il resto è speculazione, che non accetta la mia decisione di non parlare”, queste le sue parole.
Pierro, qualche giorno fa, ha tenuto precisare ai microfoni della Tecnica della Scuola che la sua posizione si è leggermente modificata alla luce dei più recenti avvenimenti e che l’Usr Sicilia è in contatto con le forze dell’ordine al fine di monitorare da vicino una situazione che coinvolge un membro del personale scolastico siciliano.
Il direttore dell’Ufficio Scolastico siciliano si era detto pronto ad agire in caso di coinvolgimento della maestra negli affari del boss: “Ho scritto agli inquirenti che stanno indagando sulla maestra. Siamo di attesa di acquisire ulteriori informazioni e di conoscere la posizione giuridica dell’insegnante”, ha esordito. “Non esiteremo a prendere provvedimenti nei confronti della Bonafede se la sua posizione dovesse essere in contrasto con la giustizia”, ha aggiunto.
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