Metà dei ragazzi non sa ancora dove iscriversi

Alto il tasso di studenti di terzo anno della secondaria di primo grado indecisi tra il mito del liceo, preferito da 2 ragazzi su 3, e quello del percorso tecnico-professionale. Sembra che no studente su due non abbia ancora stabilito quale sarà il suo percorso di studi superiore. 
È quanto emerge da una ricerca online svolta dal portale Skuola.net che fra l’altro rende pure noto che oltre l’80% degli intervistati ha dichiarato che nel proprio istituto di appartenenza sono state svolte attività di orientamento, anche se solo metà degli studenti intervistati le promuove appieno. 
Il mito del liceo continua a vivere nel 70% delle teste dei tredicenni che, nonostante l’indecisione, sono orientati verso la scelta di questi ultimi. Un dato simile a quello rilevato da Skuola.net l’anno passato nello stesso periodo. Alla fine tuttavia è prevalso il pragmatismo. A dimostrarlo sono stati i dati delle iscrizioni alle scuole superiori diramati a Settembre dal Miur: nel 2012/2013 circa il 53% degli iscritti al primo superiore ha preferito frequentare un istituto tecnico o professionale. 
In base a quali parametri viene effettuata la scelta? Oltre 4 su 5 tra gli studenti di Skuola.net che hanno partecipato al sondaggio rivendicano la piena paternità della scelta, effettuata a loro dire in base ai propri interessi e alle proprie abilità. Solo 1 su 10 ammette un sostanziale intervento dei genitori, mentre sono davvero pochi (il 7%) coloro che decidono in base ai consigli degli amici. Ma poi sappiamo tutti che alle volte le mamme e i papà sono molti più influenti di quanto noi stessi non vogliamo ammettere.
“Il dato degli indecisi in merito ad una scelta così importante come quella della scuola superiore dimostra ancora una volta la necessità di dedicare più risorse per aiutare i nostri giovani a scegliere il percorso di studi più adatto a loro – dichiara Daniele Grassucci, responsabile delle relazioni esterne del portale Skuola.net – Non è un caso che, stando ai recenti dati Almadiploma, il 42% dei diplomati si dichiara pentito del percorso di studi scelto. Bisognerebbe pensare a percorsi di orientamento che partano fin dalla prima media per indirizzare gli studenti, senza arrivare ad occuparsi del problema nei primi mesi della terza media”.

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