Sono poco meno di 150 in tutta Italia le scuole primarie con metodo Montessori, ma l’interesse verso questo modello scolastico continua ad aumentare.
Ogni anno ci sono centinaia di docenti che si rivolgono all’Opera Nazionale Montessori per frequentare il corso di formazione che consente di insegnare in queste scuole che dispongono di un proprio organico specifico.
Applicare il metodo nella scuola primaria significa innanzitutto “mettere al centro” l’alunno con i suoi bisogni e le sue esigenze cognitive, emotive ed affettive.
La caratteristica principale di una classe Montessori consiste nel fatto che la lezione “collettiva” non è al centro del processo di insegnamento-apprendimento: gli alunni, infatti, possono seguire percorsi diversi legati alle capacità e agli interessi di ciascuno.
I “materiali didattici di sviluppo” hanno un ruolo fondamentale perché consentono ad ognuno di raggiungere gli obiettivi previsti.
Secondo Montessori, quindi, il compito dell’insegnante non è quello di “trasmettere” conoscenze ma piuttosto di organizzare l’ambiente in modo da consentire agli alunni e alle alunne di procedere con i proprio ritmi.
Di tutto questo e altro parliamo in questa intervista con Marinella Sciacca, insegnante di scuola primaria presso l’Istituto comprensivo “Riccardo Massa” di Milano.
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