Riuscire a insegnare ad alcuni studenti risulta difficile e improduttivo? Forse è perché si sta sbagliando metodologia didattica. Non si può insegnare a tutti allo stesso modo: ogni studente viene stimolato da impulsi diversi, in quanto dotato di una struttura mentale diversa.
Ogni insegnante è così chiamato ad adattarsi alle esigenze dei suoi alunni e a comprendere qual è la metodologia specifica che possa mettere ogni allievo nelle condizioni di avere successo nello studio. Un aspetto importante su cui i docenti devono essere preparati è infatti la gestione dell’incertezza legata a eventuali cambiamenti nell’attenzione, negli interessi e nelle abitudini dovuti all’emotività.
I docenti devono anche tenere a mente che è importante sviluppare negli allievi competenze non solo strettamente legate alle discipline da apprendere ma anche emotive e metacognitive. L’obiettivo di questo tipo di strategie è rendere consapevoli gli alunni dei loro punti di forza e debolezza nello studio e nella vita sociale.
Quali metodologie adottare?
Gli approcci che risultano funzionali in questo senso sono:
- Didattica metacognitiva: sviluppo delle competenze metacognitive nella comprensione del testo, nella memoria, nel problem solving, nell’autoregolazione e nell’uso flessibile di strategie di studio efficaci;
- Didattica costruttivistica e lezione euristica: tecniche di apprendimento cooperativo, Inquiry Based Learning e questioning;
- Didattica centrata sullo sviluppo delle competenze: contenuti disciplinari volti alla costruzione di competenze (UDA e prove autentiche; studi di caso; incident; osservazioni sistematiche; autobiografie cognitive; Episodi di Apprendimento Situato);
- Educazione socioemotiva: insegnare i contenuti disciplinari costruendo nel contempo intelligenza e competenze emotive negli allievi.
Il corso
Su questi argomenti il corso Metodologie didattiche attive e motivanti, in programma dal 5 luglio, a cura di Giovanni Morello.