Nel mondo della scuola c’è molta delusione e la nuova maggioranza di Governo non è riuscita spostare la scuola dai margini degli interessi della politica, e non tanto per questa o quella iniziativa; il fatto è che la scuola è tornata ad essere del tutto secondaria nell’agenda del Governo e del Paese: è questa, in sintesi, l’analisi di Condorcet, un gruppo di docenti di diverse città italiane che ha aperto un blog che sta già riscuotendo grande interesse in rete.
Secondo Condorcet, nonostante il cambio di governo, “i problemi restano sempre gli stessi: tassi di dispersione scolastica ancora elevati; livelli di competenze degli studenti insoddisfacenti; inclusione scolastica che rimane spesso solo sulla carta; gravi divari tra Nord e Sud, tra licei e istruzione tecnica e professionale, tra studenti italiani e stranieri; un tempo scuola inadeguato nella primaria e secondaria di primo grado; il disallineamento tra le esigenze del mondo del lavoro e quelle di istruzione e formazione; le insoddisfazioni (professionali e salariali) del corpo docente; il carico eccessivo di burocrazia che pesa sulle scuole e sui dirigenti scolastici”.
“Dai primi anni Duemila – osservano i docenti del gruppo – il tasso di scolarizzazione nella secondaria superiore ha superato abbondantemente il 90% e oggi si avvicina al 100%, mentre ancora nei primi anni Novanta, quando andavano a scuola i più giovani tra i docenti italiani, era inferiore al 70%. La scuola ha reagito a questa rivoluzione segregando (nell’istruzione professionale o nelle periferie urbane) e bocciando”.
“Realizzata la scuola di massa – aggiungono – adesso va fatto il passo successivo: realizzare la promessa di una scuola democratica e inclusiva, che fino a oggi non è stata mantenuta”.
“La sfida che abbiamo di fronte – spiegano ancora – è quella della democrazia: ecco perché abbiamo scelto di richiamarci alla figura di Condorcet e al suo sforzo di definire le caratteristiche della scuola repubblicana nella Francia rivoluzionaria nel solco dell’innovazione. Ovviamente quasi nulla di quelle proposte è oggi applicabile, e anche il metodo va preso con la dovuta distanza, perché l’eccesso di illuminismo è tra le cause del fallimento delle più recenti esperienze riformatrici di ogni colore politico. Non servono quindi riforme calate dall’alto, ma un processo di costruzione dal basso di un’idea condivisa di scuola da parte di tutti i protagonisti: gli studenti e le loro famiglie, il personale scolastico, la società”.
Il gruppo Condorcet ha già un proprio programma che si articola in quattro interventi strutturali:
1) riformare i cicli scolastici e abolire le bocciature;
2) una maggiore connessione tra scuola e società (con particolare attenzione al lavoro);
3) archiviare la logica contingente del cosiddetto “bonus merito” e adottare quella strutturale di introdurre le carriere per i docenti;
4) liberare le istituzioni scolastiche e i loro dirigenti da una burocrazia soffocante, che impedisce alle scuole di essere realmente autonome.
Il gruppo di propone di attivare sul territorio gruppi di lavoro che, partendo da questa analisi, sviluppino proposte concrete che possano servire a riportare la scuola al centro del dibattito politico e culturale.
E’ possibile, per ora, sottoscrivere il manifesto e collaborare con il blog inviando articoli, riflessioni e proposte.
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