Far brillare il meglio di sé in ogni studente. Questa è la strada dell’insegnamento. Un percorso che deve mettete in luce i talenti e non evidenziare le debolezze, le difficoltà. Nella relazione educativa ciò che bisogna seguire è la linea della possibilità, della positività dove anche il lessico ha un suo valore. “Puoi…” è questa la parola che riesce ad accompagnare verso la fiducia, la motivazione e la bellezza del sentirsi accolti ed accompagnati dalla scuola.
La teoria delle “Intelligenze multiple” di Gardner ci ha aperti la strada verso la consapevolezza che ognuno di noi ha un percorso privilegiato attraverso cui riesce meglio ad esprimere sé stesso: l’arte, la musica, il disegno, il linguaggio, la scrittura, il calcolo così come le vie percorse per raggiungere gli apprendimenti possono essere differenti, si pensi all’ascolto, alla visione, alla sperimentazione. Tanti talenti, tante strade, tante possibilità di raggiungere il sapere che fanno di ognuno dei nostri studenti una persona unica e speciale anche nel suo processo di costruzione del sapere, della competenza.
Ciò non deve mai farci dimenticare che non tutti possano usare gli stessi mezzi o seguire gli stessi passi, per ogni singolo studente c’è una via speciale, personale da dover tracciare e non per questo migliore o peggiore, perché si tratta della propria strada, del proprio essere. Il docente non è altro che un ponte tra il percorso di crescita conoscitivo e l’alunno, colui che dovrà saper ascoltare le intelligenze dei propri allievi, cercando di veicolare le esperienze didattiche, calandole rispetto alle tante e diverse sensibilità che si trova di fronte. In ogni posto delle nostre classi è seduto un universo di sensibilità, con la propria storia e con le proprie inclinazioni e per ognuno di essi c’è una strada per raggiungere l’obiettivo.
In queste tante strade poi, c’è quella che fa brillare ognuno di loro in modo speciale, che può essere quella dell’arte, della scrittura, del calcolo, della creatività ed è qui che forse dovremmo cercare di gettare un faro, facendo in modo che per tutti i nostri studenti si possa aprire la strada dell’esprimersi anche in quello che in modo particolare amano più fare. In questa prospettiva sarebbe più semplice anche appassionare, motivare, accompagnare, mettendoci in ascolto dei nostri ragazzi e dei propri talenti.
Teresita Possidente
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