Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del prof. Latella, dirigente Unicobas, sulla riforma della scuola attuata dal governo Renzi.
Federica, la mamma di una studentessa di Milano, mi ha scritto: prof. Latella, volevo informarla […] siamo a marzo e mia figlia ha già cambiato quattro insegnanti di materie tecniche e ha cambiato due volte l’insegnante di italiano, ha cambiato due volte destinazione dello stage […], non ci sono soldi per i corsi di recupero, i bagni sono sempre rotti, le ore di laboratorio sono praticamente state cancellate, ci sono nei corridoi insegnanti che non conosce e vengono utilizzati solo per le supplenze mentre potrebbero aiutare gli studenti nelle materie dove hanno le insufficienze.
Mancano gli assistenti tecnici e le lim (le lavagne interattive multimediali) in diverse classi non funzionano.
La connessione Internet non va oppure è troppo lenta. Mia figlia racconta che la prima ora di lezione spesso si perde perchè il registro on line non funziona e gli insegnanti fanno fatica a registrare e a giustificare le assenze, a firmare.
Gli insegnanti fanno fatica a portarli in viaggio d’istruzione all’estero perchè ci sono troppe responsabilità, troppi rischi, nessun rimborso e i pochi proff che accettano di accompagnarli devono spendere i propri soldi per il pranzo perchè non è compreso e sappiamo purtroppo quanto percepiscono di stipendio.
Molti insegnanti precari non percepiscono gli stipendi da mesi ed entrano in classe preoccupati. Gli insegnanti di religione invece di diminuire, perché sempre più studenti non si avvalgono della materia, aumentano e vengono spesso inseriti nei progetti del piano dell’offerta formativa.
Questa è la “Buona Scuola” del Governo italiano? Sono veramente preoccupata per mia figlia e per tutti gli studenti[…] questa scuola è un caos!
Cara signora Federica, sua figlia sta toccando con mano “la buona scuola” di Renzi… una legge (107/2015) che va contro ogni logica della vera istruzione pubblica laica statale. Insegnanti utilizzati male, la didattica è alla deriva per non parlare di quella laboratoriale che è stata quasi del tutto cancellata prima della Gelmini e poi dimenticata dalla Giannini. C’è una sentenza esecutiva del Tar del Lazio che obbliga il Miur a ripristinare le ore cancellate dalla riforma Gelmini-Tremonti ma a tutt’oggi tutto è fermo perchè questo Governo non ha intenzione di eseguire la sentenza e rispettare la legge!
Lei si lamenta che sua figlia, per arrivare sul posto dello stage sostiene delle spese, si porta il panino da casa perchè deve stare fino alle 18. Nessuno le offre almeno il pranzo. Gentile signora lei ha proprio ragione, hanno “ideato” l’alternanza scuola lavoro obbligatoria per sfruttare gli studenti e regalare forza lavoro alle aziende, agli enti pubblici, alle cooperative e agli studi professionali, tutto ovviamente gratis.
In molte scuole (non in tutte) le attrezzature informatiche ci sono ma il Miur non ha pensato al costo di manutenzione dei dispositivi. Una seria connessione ad Internet ad alta velocità con una banda garantita per singoli pc di una scuola con mille studenti, centoventi insegnanti e tre laboratori costa non meno di 200 euro al mese per linea e di linee ce ne vogliono almeno tre. Un contratto di assistenza (registro on line + gestione e monitoraggio della rete + controllo privacy e sicurezza) costa 15 mila euro all’anno.
I bagni non funzionano perché hanno tolto i soldi alle Province che continuano a gestire le scuole superiori di secondo grado, licei, tecnici e professionali per intenderci. Quindi i piccoli e medi interventi di ristrutturazione sono a carico dei bilanci delle singole scuole statali.
Gli insegnanti non solo sono sottopagati ma i prof precari, molto spesso, devono aspettare quattro mesi per percepire uno stipendio da 1300 euro, nel frattempo vengono mantenuti dai genitori che sono in pensione.
Ad aprile, signora, noi inizieremo a raccogliere le firme per presentare un referendum che cancellerà questa legge 107 anticostituzionale, ripresenteremo grazie al comitato della LIP http://lipscuola.it/blog/ legge d’iniziativa popolare che ridarà importanza e valore alla scuola pubblica laica statale, diventando il primo pilastro a garanzia della nostra Costituzione.
Quando prepareremo il banchetto, per la raccolta firme nella piazza, venga a firmare, sparga la voce, lo dica a tutti, perché il futuro di sua figlia e di tutti i giovani, dipenderà molto dall’esito del referendum!