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Michele Santoro: “Un prof mi chiese una cosa da quiz, gli sbattei un libro in faccia. La scuola non è imparare a memoria”

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Il famoso giornalista Michele Santoro, candidato alle elezioni europee, ha parlato della sua esperienza a scuola ai microfoni della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora“, su Rai Radio1. Ecco alcuni aneddoti che sicuramente faranno discutere, riportati da Il Corriere della Sera.

“Ero terribile come alunno, andavo a scuola senza libri, accendevo dei fuochi in classe. Una volta mi annoiavo tremendamente e ho bruciato qualche cartuscella. Niente di che, ma il fumo ha creato qualche problema”, ha detto.

La battaglia contro il nozionismo

Santoro, a quanto pare, fu anche espulso: “Combattevo molto il nozionismo, facevo una battaglia contro l’imparare a memoria e rispondere a quella specie di quiz. Venivo sempre punito con voti bassissimi”.

“A fine anno – ha aggiunto – studiai tutto alla perfezione, anche se c’era un professore particolarmente accanito. Feci un grande esame ma poi lui, ad un certo punto, mi domandò una cosa da quiz e io presi un libro di Dante Alighieri e glielo sbattei in faccia. Per me era una questione di principio: la scuola doveva esser qualcosa in più che imparare dei versi a memoria”.