Il 14 aprile scorso è stata approvata dalla Conferenza Unificata l’Intesa sugli standard minimi organizzativi per i micro-nidi nei luoghi di lavoro.
L’intesa rappresenta un passo avanti nel processo di sviluppo della rete dei servizi per la prima infanzia, definendo, nel rispetto della normativa regionale e della regolamentazione comunale e delle esigenze dei bambini, caratteristiche innovative, soprattutto in termini di flessibilità organizzativa concordata tra genitori lavoratori e datori di lavoro, per quei servizi realizzati nei luoghi di lavoro in favore dei figli dei dipendenti.
Lo schema di intesa messo a punto dalla Conferenza unificata è stato oggetto di confronto tra i rappresentanti delle Amministrazioni centrali (Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e Dipartimento per le Pari opportunità), i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni.
Il provvedimento è articolato in 8 paragrafi, che disciplinano gli aspetti connessi alla gestione ed organizzazione del micro-nido nel luogo di lavoro, in coerenza con la normativa regionale ed i regolamenti comunali. Di particolare rilevanza il paragrafo 3 che consente ai genitori lavoratori e all’ente gestore, ferme restando le esigenze dei bambini, di concordare l’apertura del nido secondo specifiche forme di flessibilità organizzativa. L’ammissione al micro-nido è assicurata ai bambini di età tra i tre mesi ed i tre anni figli di lavoratori anche di più strutture e, ove possibile, ai bambini residenti nel territorio limitrofo. Essi sono ubicati in una struttura interna al luogo di lavoro o, nelle immediate vicinanze, al fine di assicurare l’accessibilità e l’agevole utilizzazione delle strutture da parte dei genitori lavoratori.
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