Le dichiarazioni odierne del ministro Valditara sulla possibilità che nel prossimo contratto nazionale vengano inserite norme tese a valorizzare stabilmente specifiche professionalità stanno facendo discutere.
Nei social non mancano prese di posizione nettamente contrarie (“In questo modo – commentano molti – si dà addirittura dignità contrattuale ai ‘cerchi magici’ che si formano nelle scuole”), ma ci sono anche diverse espressioni di consenso, come quella dell’Ancodis (Associazione nazionale collaboratori dirigenti scolastici).
“Apprendiamo con grande soddisfazione – scrive il presidente Rosolino Cicero sulla sua pagina FB – che le istanze di Ancodis hanno avuto attenzione da parte del Ministro”.
“Chi vive la scuola – prosegue Cicero – conosce la complessità della scuola autonoma e non può non riconoscere l’importanza strategica della squadra dell’autonomia o middle management per l’efficiente funzionamento organizzativo e didattico. Da otto anni chiediamo che il quotidiano lavoro di oltre 100mila docenti venga riconosciuto e valutato in base alle funzioni svolte”.
“Senza il nostro lavoro aggiuntivo, che purtroppo dall’istituzione dell’autonomia scolastica e della funzione dirigenziale, non riceve il giusto riconoscimento – lamenta il presidente Ancodis – non sarebbe possibile garantire il diritto allo studio agli alunni né offrire un servizio efficiente e di qualità alla comunità scolastica”.
“Ancodis – aggiunge Cicero – ha sempre chiesto al Ministro protempore di assumere l’iniziativa politica per un’importante innovazione contrattuale che riconosca pari dignità alle forme di lavoro espletate sia nella funzione docente che nel funzionamento didattico e organizzativo, che colmi un vulnus contrattuale nei confronti di decine di migliaia di docenti”.
“La nostra associazione – ricorda il presidente – ha sempre chiesto di definire una nuova area, quella delle figure di sistema o della squadra dell’autonomia o del cosiddetto middle management, che rappresenti di fatto l’attuale componente intermedia tra la dirigenza e i docenti”.
“Adesso – conclude Rosolino Cicero – sembra essere finalmente arrivato il tempo del riconoscere la vera scuola, quella che istruisce e che organizza, progetta e realizza, quella che è contraddistinta da un complesso funzionamento, quella delle grandi potenzialità, quella delle sue insostituibili risorse professionali”.