Come ogni anno, all’indomani della conclusione degli esami di maturità, il MIUR ha pubblicato le statistiche inerenti il profitto degli studenti impegnati nell’ultima sessione. I risultati hanno offerto spunti fra loro contraddittori, con un lieve aumento dei promossi e un numero maggiore di lodi, ma anche una media voto complessivamente più bassa, cristallizzata soprattutto nella fascia appena al di sopra della sufficienza. Infatti, a tenere alto il numero dei promossi sono stati principalmente gli studenti che hanno superato l’esame di maturità con una sorta di “minimo sindacale”, ovvero con un punteggio inferiore al 70/100. Ciò equivale a dire che lo studente medio italiano riesce sì a conseguire dei risultati minimi nello studio, ma difficilmente riesce a superare quella linea di galleggiamento che gli consentirebbe di proiettarsi verso l’eccellenza.
A cosa si deve questa adesione in massa a una mediocritas tutt’altro che aurea? Gli esperti di istruzione e pedagogia indicano nell’assenza di un metodo di studio chiaro ed efficace la causa principale di questa emorragia di profitto scolastico. In altre parole, nel trasmettere il sapere a un livello letterale, la scuola italiana sembra aver smarrito una corretta metodologia in grado di fare in modo che questo sapere venga immagazzinato e si sedimenti nella memoria (non solo intellettiva, ma anche affettiva dello studente). Per questo motivo, molte famiglie ricorrono spesso a corsi di recupero o istituti paritari, per consentire ai figli in età scolare di recuperare il passo perduto all’interno delle strutture scolastiche tradizionali, aumentare il tenore dei loro voti e conseguire un metodo di studio che gli consenta di mantenere un rendimento costante.
Ovviamente, quando ci si rivolge a queste strutture o aziende, bisogna imparare a distinguere il grano dal loglio. In altre parole, è necessario capire quali sono le strutture in grado di offrire una reale opportunità di upgrade allo studente in difficoltà, e quali invece non riescono a trasmettere né una metodologia chiara né degli strumenti efficaci per aumentare il profitto scolastico. Generalmente, la reputazione delle strutture di qualità si riverbera rapidamente online, ed è proprio per questo motivo che Superprof è diventato in poco tempo un vero e proprio punto di riferimento, non solo per gli studenti in età scolare, ma anche per tutti coloro che, per motivi di lavoro o per semplice cultura personale, desiderano studiare e/o approfondire una determinata materia.
Cos’è Super prof
Sostanzialmente, Superprof è una piattaforma online in cui insegnanti qualificati e referenziati mettono a disposizione la loro esperienza in un determinato campo, con una flessibilità e un livello di accessibilità ineguagliati. Se pertanto desideri ricevere delle lezioni private con un insegnante adatto alle tue esigenze, con Superprof puoi esplorare una varietà di offerte, scegliendo quella più adatta a te sulla base di un numero significativo di parametri: dalla collocazione geografica al tipo di lezione (per via telematica o frontale dal vivo), dal livello di conoscenza iniziale alla possibilità di scegliere tra lezioni individuali o di gruppo. Il tutto senza trascurare elementi niente affatto secondari, come le tariffe degli insegnanti, le loro metodologie, il loro livello di esperienza e, ovviamente, l’aspetto empatico che è alla base di ogni buon rapporto insegnante-alunno. Il segreto della piattaforma risiede proprio nel rapporto diretto e non mediato che si crea sin dall’inizio tra studente/cliente e insegnante/prestatore d’opera, in una sorta di inversione gerarchica: è il primo a scegliere il secondo sulla base delle sue specifiche necessità. In questo modo, ogni potenziale studente ha il pieno controllo del suo percorso didattico, potendo scegliere autonomamente come e con chi condurlo.
Strutture telematiche come Superprof possono realmente rappresentare un’integrazione niente affatto trascurabile allo studio tradizionale. E, se usate con criterio, possono contribuire in maniera significativa a riportare in alto le statistiche del MIUR. Magari già dai prossimi esami di maturità.
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