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Migliorare la riforma con un impegno bipartisan

I segnali vengono proprio dall’opposizione del centro-destra da dove viene un invito a non cancellare, a colpi di decreti, né impegnando il parlamento in sfibranti dibattiti, quanto fin qui fatto.
La proposta di quella pace tra i due Poli, che attende la scuola per il bene le migliaia di studenti, è venuta, in occasione di un convegno di “TreLLL” – l’associazione vicina alla Confindustria, da tempo impegnata per la qualità dell’istruzione, dal responsabile della scuola di Alleanza Nazionale, On. Giuseppe Valditara.
Più specificamente, l’On Valditara si è dimostrato favorevole ad un patto a lungo termine lungo l’arco di tutta la XV Legislatura, tra maggioranza e opposizione, proposto dalla stessa associazione, nell’aprile scorso, qualche giorno precedente la consultazione elettorale.
“L’educazione – ha dichiarato l’esponente di Alleanza Nazionale – non può essere terreno di scontro politico. Riguarda il futuro dei giovani del nostro Paese”:
Il responsabile scuola dei Democratici di Sinistra, Andrea Ranieri, da parte sua si è dichiarato d’accordo. “Su scuola – ha detto –  ci vuole un patto sottoscritto da tutto il Paese”.
Da tutti i partiti, in verità, ci viene da correggere, giacché il Paese, com’è noto, è stato sempre convinto che la scuola è un fatto serio, molto serio e che l’educazione dovrebbe meritare la priorità delle forse politiche.
Le quali, come è stato ripetutamente dimostrato, agiscono impelagate in insulse diatribe e vittime di quelle che secondo loro dovrebbe essere una difesa ideologico, ma di fatto è solo espressione di gretto conservatorismo delle proprie posizioni particolaristiche.
La dichiarazione di Alleanza Nazionale di disponibilità ad azioni condivise, tuttavia, è un buon segnale, atteso che l’attuale maggioranza governativa, come abbiamo più volte avuto occasione  di verificare e di sottolineare, non vuole attuare una controriforma della scuola, ma solo aggiustare, per quanto possibile, il corso fino ad oggi seguito.
Alle dichiarazioni, però, è bene ormai siano fatti seguire i fatti concreti.

Giuseppe Guzzo

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