Categorie: Politica scolastica

Mila Spicola: “Ecco cosa penso del Piano Renzi”

Domanda: 

Stipendi legati al “merito” e non solo all’anzianità
Pensa che sarà facile introdurre questa novità?

Risposta
Non credo che la difficoltà sia nell’introdurre o meno tali novità, ma nella valutazione del metodo. Cosa si intende per merito nel caso dei docenti e come valutarlo? Questa domanda nelle linee guida trova una risposta un po’ confusa. Comparando i sistemi d’istruzione,  quelli che “funzionano” peggio sono i sistemi dove si sono aggiunte premialità legate al merito nella carriera dei docenti, i cosiddetti sistemi hard accountability, specialmente quando si tratta di legare lo stipendio ai livelli di rendimento nei test degli alunni. 
Diverso il caso dei sistemi in cui la valutazione del merito è all’ingresso predisponendo sistemi di formazione e selezione dei docenti molto rigorosi e d’eccellenza. In Finlandia solo il 10% di chi intraprende gli studi per diventare docente arriva in classe, in modo da riservare alla “competizione” ambiti esterni alla scuola. 
C’è da dire che in Finlandia il rimanente 90% di laureati che rimane fuori dal percorso selettivo non alza le barricate per strada e nessun sindacato gli tiene la mano nel farlo. E’ come il concorso in magistratura da noi.
Più tecnologia e più inglese già alla primaria: lei crede che davvero con questa operazione si potrà migliorare la didattica?
Intanto l’inglese c’è già e intanto il 100% dei bambini ormai usa uno strumento tecnologico. Sarebbe il caso di parlare non di contenuti dunque ma di metodi e di obiettivi pedagogici e didattici. Se si fa un lavoro serio sui metodi e sugli obiettivi pedagogici, soprattutto per l’uso della tecnologia allora sì, si migliora. Se invece è solo una questione di contenuti, cioè di “ora di lezione” senza nessun mutamento di consapevolezza allora rimane tutto com’è, se non peggiora.
Ribaltiamo tutti i nostri discorsi e iniziamo a parlare di bambini e di bambine, di ragazzi e di ragazze? Cosa serve adesso a loro piuttosto che a me, ecco quello che a me interesserebbe di più discutere. Serve conoscenza tecnologica, certo, serve inglese, certo, ma serve ancor più creatività, autonomia e pensiero critico e quelle le coltivi facendoli pensare e accrescendo le capacità cognitive non limitandole.

Domanda
Formazione in servizio dei docenti: obbligatoria o lasciata alla consueta buona volontà dei singoli?

Risposta
Studio e conoscenza sono funzioni naturali dell’uomo, come diceva già Dante. Un docente che non studia, non solo non è un docente, non è un uomo. O una donna, visto che siam tutte donne. Non si tratta nè di obbligo esterno nè di buona volontà. E’ una funzione della docenza. Per aiutare sempre meglio bambini e bambine in un mondo impazzito.

Domanda
Renzi deve sostituire Reggi. Secondo lei quali qualità dovrebbe avere il futuro nuovo sottosegretario?

Risposta
Quelle che servono per predisporre una scuola moderna ma profonda, professionale ma viva, vicina al paese che vorremmo. Ho detto tutto e non ho detto niente. Una persona umile, che studia, che ascolta e che decide, creando dissensi necessari per risolvere problemi interni ala scuola e rompere meccanismi malati. Non per risolvere problemi esterni alla scuola, su tutti quelli economici e cercare facili consensi esterni. Convincere il paese su alcune scelte che sono tutte interne alla scuola e che nella scuola funzionano diversamente che altrove, perchè è il paese che va convinto, mica la politica o la scuola. Ma queste sono qualità che dovremmo avere tutti: docenti, genitori, dirigenti. 

 

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Reginaldo Palermo

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