I lettori ci scrivono

Milano: la Ds chiede aule al Sindaco, il Sindaco non risponde

Sono la preside del liceo classico Tito Livio di Milano e anche la preside (reggente) della scuola media speciale per ciechi di via Vivaio a Milano.
Due realtà importanti e complesse che, quest’anno, hanno avuto un’impennata di iscrizioni, merito di un lavoro attento, scrupoloso, di qualità e grande attenzione dei miei docenti e di un’apertura al territorio, alle esigenze nuove degli studenti, all’utilizzo di nuove metodologie che sanno coniugare la solida tradizione di un liceo classico con la necessità di adeguarci alla modernità.
E fin qui.. tutto bene.  Eppure..
Nell’era della scuola che deve migliorarsi, crescere, rispondere a mille dubbi le mie scuole hanno saputo e sanno come far fronte a diverse esigenze.
E sono scelte annualmente da studenti che desiderano frequentarle.
Ma, per il prossimo anno gli spazi scarseggiano.
Mi sono rivolta al sindaco Sala, nella sua veste di primo Cittadino sia del Comune che di Città metropolitana.
Non risponde alle numerose PEC.
Non si degna neppure di mandare due righe per dire che non gli interessa il problema.
Il mio problema, lo dico con gioia, è avere un numero di studenti elevato che scelgono la scuola per ciò che rappresenta.
E ritengo sia loro diritto frequentare le aule e le lezioni da loro scelte, nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica e delle scelte educative delle famiglie, del così tanto sbandierato diritto allo studio.
Ritengo anche sia mio diritto – come amministratore pubblico e come cittadina – ottenere una risposta dal mio Sindaco.. Eppure.. la scuola fa notizia solo quando c’è violenza.
Solo quando ci sono atti di bullismo, quando un professore viene aggredito, quando cade un controsoffitto..
La scuola interessa solo quando si deve fare polemica o la si deve criticare o usare come panacea di tutti i mali.
Perché altrimenti nessuno se ne occupa davvero? Sono mesi che chiedo un appuntamento con Beppe Sala e sono mesi che cala il silenzio totale su ogni richiesta. Chissà, magari attraverso un annuncio su un giornale qualcuno si degnerà di rispondere?

Amanda Ferrario

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