È un genere musicale che di solito non rientra tra i preferiti nel mondo degli adulti, ma che al contrario è amato e apprezzato da larga parte degli adolescenti. Basti pensare al successo che all’ultimo Festival di Sanremo hanno avuto personaggi come Geolier o Ghali.
Parliamo, ovviamente, del rap che in questi giorni è sbarcato all’Ipsia Primo Levi di Parma, con un ospite d’eccezione: Luca Mascini, conosciuto dai più come Militant A. Come riporta l’edizione di Parma del quotidiano La Repubblica, il noto rapper e scrittore italiano, leader degli Onda Rossa Posse e degli Assalti Frontali – considerato uno dei pionieri del rap politicizzato in Italia – qualche giorno fa ha condiviso con gli studenti dell’Ipsia non solo la sua musica ma anche le sue esperienze personali e il suo percorso artistico e politico. L’incontro è stato possibile grazie a Le Réseau, un’associazione nata nel 2000 a Parma e composta da italiani e africani per sviluppare delle sinergie socioculturali, economiche e commerciali. Tra i suoi obiettivi primari – si legge sul suo sito – vi è sempre stato quello di promuovere un approccio culturale all’immigrazione e all’integrazione, valorizzando la risorsa dell’immigrazione e identificando opportunità, partnership e possibili progetti.
Il rap di Militant A non può essere definito soltanto musica, ma un vero e proprio strumento di cambiamento collettivo. Attraverso i suoi testi, Mascini affronta temi di giustizia sociale, diritti umani e lotta contro le disuguaglianze. Il suo intervento all’Ipsia Levi di Parma ha sottolineato come l’arte, la musica e la parola possano diventare un potente mezzo per stimolare la riflessione e l’azione tra i giovani.
Non è la prima volta che Luca Mascini collabora con la Scuola. Qualche mese fa, ad esempio, il rapper romano ha lavorato con il liceo scientifico Galilei di Ancona nel quadro di un progetto di Service Learning convivenza e volontariato. In quella occasione – come riportato dal TGR Marche – il laboratorio di Luca Mascini per gli adolescenti del quartiere Archi di Ancona e gli studenti del Galilei era basato sulle tecniche di composizione di un pezzo rap, per “imparare a mettere in rima la propria vita, a darle valore e a non sentirsi al margine di un centro”.
Raccontarsi, dunque, come bisogno che diventa connessione umana, specie tra gli adolescenti.
Entusiasti i ragazzi partecipanti al progetto: sul sito del Liceo Galilei di Ancona si legge che il rap aiuta a crescere. La magia del laboratorio è stata quella che ha trasformato un gruppo di bambini e ragazzi, tra cui gli alunni della nostra scuola, in una band, anzi una «banda» unita che ha dato forza e coraggio a tutti, anche e soprattutto a chi inizialmente era più timido e titubante. Luca (Militant A) Mascini, prima del rap, insegna che «il coraggio cresce nell’insieme e ognuno diventa più forte se l’insieme è solidale». La sua didattica si fonda sul gruppo, sul sentirsi «uno per tutti e tutti per uno. Questa è la scuola che ci piace!»