In occasione della festa della Repubblica il prossimo 2 giugno, il Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del MIM con circolare del 4/5/2023 prot. 699 ha invitato i Dirigenti Scolastici delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione a inoltrare la propria candidatura per partecipare alla rivista militare in via dei Fori Imperiali a Roma.
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, presentato a Roma il 9 marzo 2023 nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Montecitorio, sta già da tempo monitorando i rapporti, sempre più stretti, che si stabiliscono tra forze armate e scuole denunciandone l’assoluta incompatibilità.
Chiediamo con forza che le scuole intenzionate a partecipare alla rivista militare del 2 giugno a Roma ritirino, o non inoltrino, la propria candidatura: il 2 giugno deve rimanere la festa della Repubblica democratica antifascista che ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali.
Chiediamo che gli studenti, le famiglie e i docenti convinti della necessità di un’educazione alla pace intervengano e risparmino alle loro scuole una giornata che si profila come l’ennesima occasione di contatto tra forze militari e istituti scolastici. In un contesto simile la partecipazione a una sfilata in mezzo alle divise militari finirebbe con il mettere in secondo piano quanto di buono quotidianamente viene portato avanti all’interno delle nostre aule.
Siamo fermamente convinti che non sia possibile per docenti, genitori, dirigenti scolastici, studenti e studentesse farsi rappresentanza di tutto il personale scolastico all’interno di una parata militare, e crediamo che far sfilare dei ragazzi e delle ragazze insieme all’esercito, mentre nel cuore dell’Europa assistiamo a una progressiva escalation militare, sia un messaggio molto pericoloso e in lampante contraddizione con la funzione stessa della scuola. Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole crediamo che smilitarizzare le scuole e l’educazione significhi rendere gli spazi scolastici veri luoghi di pace e di accoglienza; allontanare dai processi educativi le derive nazionaliste, i modelli di forza e di violenza e l’irrazionale paura di un “nemico” (interno ed esterno ai confini nazionali) creato ad hoc come capro espiatorio; opporsi al razzismo e al sessismo di cui sono portatori i linguaggi e le pratiche belliche. Smilitarizzare la scuola vuol dire restituirle il ruolo sociale previsto dalla Costituzione italiana come luogo di formazione e crescita delle persone, laboratorio di relazioni di cui l’educazione alla pace è presupposto indispensabile; non contribuire a promuovere presso i nostri studenti e le nostre studentesse la carriera militare in Italia e all’estero come normale sbocco lavorativo per il futuro; rifiutarsi di pensare le forze armate e le forze di sicurezza come risolutive di problematiche che pertengono alla società̀ civile.
Confidiamo dunque che le scuole non partecipino alla parata militare del 2 giugno e, per parte nostra, anche in quella giornata saremo vigili più che mai e continueremo nella nostra opera di denuncia di una deriva che assume giorno dopo giorno contorni sempre più allarmanti.
Osservatorio contro la militarizzazione nelle scuole
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