Sono oltre mille i ragazzi che hanno completato il ciclo biennale di apprendistato per il diploma di istruzione.
I risultati dei primi tre anni di sperimentazione sono stati presentati in una conferenza stampa al Miur, giovedì 21 settembre.
Si tratta di un vero e proprio contratto di lavoro a contenuto formativo, con tanto di retribuzione, rivolto agli studenti delle classi IV e V superiore da parte delle imprese coinvolte: Eni, Enel, Allianz e 16 start-up.
Alla normale didattica con le lezioni frontali si aggiunge l’apprendimento diretto in azienda con un impegno di un giorno a settimana durante l’anno scolastico (minimo il 35% delle ore), che si trasformerà in una presenza settimanale durante l’estate. L’ apprendistato è finalizzati al conseguimento della qualifica e diploma professionale, del diploma di istruzione di secondaria superiore e del certificato di specializzazione tecnica superiore. La partecipazione al programma non è obbligatoria e saranno le azienda, dopo una selezione, a scegliere i candidati da inserire nell’apprendistato.
Al termine dei due anni i ragazzi potranno decidere se seguire un’altra strada o continuare l’apprendistato di secondo livello in azienda, che dopo tre anni potrebbe trasformarsi in un impiego a tempo indeterminato. I numeri del primo ciclo: coinvolti sedici gli istituti in undici Regioni, siglati 134 protocolli tra istituti e imprese, per circa 329 apprendisti già assunti nelle varie aziende nel post-diploma.
“La scuola sta cambiando è un dato di fatto, questo è un esempio di questo cambiamento”, ha spiegato durante la conferenza stampa a Viale Trastevere, il sottosegretario Gabriele Toccafondi.”Ma questo cambiamento non vuole far venir meno la missione della scuola: si aggiorna il percorso e la metodologia didattica. Il tema dell’apprendistato, presente già nel decreto Carrozza del 2013, è una risposta a quello che le scuole e le famiglie ci chiedono. L’apprendistato è la quarta colonna di quel processo di cambiamento che questo Governo ha messo in atto con l’alternanza scuola-lavoro, il riordino dell’istruzione professionale, l’Its e i percorsi post-diploma. Diamo la possibilità ai ragazzi di fare scuola e di entrare in azienda, è il sistema duale tedesco in ottica italiana. E’ una scuola dove si mettono le mani in pasta e si acquisiscono competenze vere. L’apprendistato è il sistema più avanzato di collegamento tra il mondo del lavoro e la scuola, non è obbligatorio ma è una possibilità a cui anche le aziende guardano con grande interesse. Peraltro, anche i risultati scolastici sono migliorati: sia nei voti, recuperando studenti in difficoltà durante l’anno, sia agli esami di Stato”. Secondo i dati Enel il 100% degli studenti/apprendisti ha conseguito il diploma, oltre il 60% con una votazione superiore a 80/100.
I ragazzi e le aziende presenti al Miur hanno raccontato ciò che hanno vissuto e sperimentato nei loro percorsi in questi tre anni: una formazione nei luoghi di lavoro che ha offerto agli studenti l’opportunità concreta di imparando un mestiere. “L’esperienza di apprendistato di primo lievvo è un laboratorio di innovazione per l’istruzione di secondo grado”, ha sottolineato Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per la gestione Finanziaria per la programmazione e la gestione delle risorse umane finanziarie e strumentali. “Siamo davanti ad uno dei pochi casi in cui la sperimentazione ha preceduto le normative – ha aggiunto – e per questo vanno ringraziate tutte le aziende partner. Sono esperienze che servono ai ragazzi ma anche alla scuola nell’ottica di un cammino di innovazione. I risultati di questa prima fase di sperimentazione sono fondamentali per cambiare il volto della scuola”.
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