Non accenna a regredire, in Francia, l’ondata di minacce e aggressioni perpetrate nei confronti dei docenti. L’ultimo caso in ordine di tempo si è verificato martedì scorso al Collège Kléber di Strasburgo, un istituto che comprende sezioni di scuola media, di liceo e anche alcune “Classes préparatoires” che accolgono gli studenti diplomati più bravi e li preparano al selettivo concorso d’accesso alle Grandes Écoles, i prestigiosi istituti universitari d’oltralpe.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde, un docente di francese della scuola è stato minacciato da un suo alunno di “troisième”, l’ultima classe della secondaria di primo grado, al quale aveva sequestrato il telefonino. Il ragazzo, in base alla testimonianza del professore, gli avrebbe detto testualmente: “all’uscita vengo con i miei amici e ti ammazzo”. Immediata la denuncia da parte del docente, descritto come una persona mite e professionalmente motivata, che è uscito molto provato da questa vicenda e si trova attualmente in congedo per motivi di salute. L’alunno, dal canto suo, è stato temporaneamente sospeso dalle lezioni in attesa dei provvedimenti che saranno adottati dal Consiglio di disciplina, convocato per il 19 dicembre prossimo.
Molti docenti del Collège Kléber hanno voluto fare sentire la propria vicinanza al collega minacciato, tanto che oggi un nutrito gruppo di insegnanti si è radunato per un sit-in davanti l’ingresso della scuola, rimasta chiusa a causa di uno sciopero indetto con procedura d’urgenza.
Per molti professori – continua Le Monde – questo episodio è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dall’inizio dell’anno scolastico sono molti, infatti, gli episodi inquietanti accaduti all’interno dell’Istituto, dall’esplosione di petardi nel cortile, all’aggressione di una docente da parte di un ex-alunno intrufolatosi a scuola con altri ragazzi non meglio identificati. Ma al di là degli episodi verificatisi a Strasburgo, la professione docente, in Francia, è in trincea: da un lato subisce gli attacchi delle famiglie e degli studenti, con i quali il patto educativo sembra essere ai minimi storici, dall’altro i docenti lamentano il silenzio delle istituzioni, sia a livello locale – presidi che non trattano con il dovuto rigore fatti del genere – che a livello centrale. I docenti lamentano la mancanza di personale qualificato per potere gestire la complessità dei macro istituti come il Kléber, frequentati anche da ragazze e ragazzi provenienti da contesti socio-culturali degradati che avrebbero bisogno di maggiori attenzioni, di interventi competenti e personalizzati.
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