La procuratrice capo di Palermo per i minorenni, Claudia Caramanna, è stata recentemente oggetto di minacce per il suo lavoro delicato e complesso, che include anche il monitoraggio dei figli dei boss mafiosi. Secondo quanto riportato da La Repubblica di Palermo, un foglio con una croce e minacce è stato ritrovato all’interno di un fascicolo d’ufficio della procuratrice, sul foglio la frase “Devi smetterla di occuparti dei figli degli altri”.
Il ritrovamento è avvenuto durante le riprese del film di Ricky Tognazzi e Simona Izzo dedicato alla giudice Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone e già sostituta procuratrice per i minorenni. A seguito delle minacce, è stato deciso di rafforzare la scorta assegnata a Caramanna.
Si sospetta che qualcuno si sia infiltrato negli uffici della procura durante il periodo delle riprese, lasciando la lettera di minacce in uno dei fascicoli che la procuratrice aveva portato con sé in un’altra stanza. La procura di Caltanissetta, sotto la direzione di Salvatore De Luca, ha avviato un’indagine, affidando le analisi del foglio minaccioso ai carabinieri del RIS, e ulteriori esami sono stati effettuati nelle stanze della procura.
Le parole di Valditara
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha subito commentato la notizia con un post su X: “La scuola italiana e il suo Ministro sono al fianco di chi combatte ogni giorno il cancro mafioso. Solidarietà alla procuratrice Claudia Caramanna”.
La #scuola italiana e il suo Ministro sono al fianco di chi combatte ogni giorno il cancro mafioso. Solidarietà alla procuratrice Claudia #Caramanna.#mafia #MIM @MIsocialTWhttps://t.co/QUjMGchmiV
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) August 13, 2024
La vicinanza del mondo della scuola e non solo
“A nome della Scuola siciliana esprimo solidarietà e sostegno alla procuratrice dei minori di Palermo Claudia Caramanna – dice il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro -. Deplorevoli le minacce che ancora una volta sono state rivolte a una professionista sensibile e coraggiosa impegnata nel contrasto alla criminalità organizzata e al contempo nella tutela dei più giovani da situazioni di rischio e del loro riscatto dal sistema criminale”.
“Esprimiamo solidarietà alla procuratrice dei minori di Palermo, Claudia Caramanna, che è stata oggetto di esplicite minacce mafiose.” Lo dichiara Giusto Catania, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino, istituzione scolastica capofila della Rete per la cultura antimafia nella scuola. “L’impegno della procura dei minori di Palermo è molto importante e si svolge in stretta connessione con l’azione educativa delle istituzioni scolastiche, in particolare nei territori complessi delle nostre periferie urbane. Continuiamo ad essere impegnati ad affiancare e sostenere l’impegno dell’autorità giudiziaria che, in un rapporto costante con il mondo della scuola, favorisce la crescita della cultura antimafia.”
“Esprimo la mia più profonda solidarietà alla procuratrice dei minori di Palermo Claudia Caramanna, vittima di gravi minacce per il suo lavoro contro la mafia. Questi attacchi sono inaccettabili e colpiscono l’intero sistema giudiziario e i valori di giustizia che esso rappresenta. Ribadisco il totale supporto della Regione Siciliana alla procuratrice Caramanna e a tutte le forze dell’ordine impegnate nella difesa della legalità. È essenziale proteggere chi lotta per la giustizia, specialmente quando si tratta della tutela dei minori in situazioni difficili”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
Altre minacce alla procuratrice
Non è la prima volta che la procuratrice Caramanna riceve minacce. Un anno e mezzo fa, la sua stanza in procura fu vandalizzata. Caramanna, insieme ai suoi sostituti, ha chiesto 50 provvedimenti a seguito di un maxiblitz antidroga allo Sperone, un quartiere periferico e problematico di Palermo. Le indagini avevano rivelato la presenza di bambini accanto agli adulti durante attività legate al traffico di droga, e la procuratrice aveva visitato personalmente il sacerdote della zona, impegnato nella lotta contro la criminalità.