Attualità

Ministero Istruzione, il termine merito inserito contro l’idea del 6 politico

Con il termine merito si è sollevato un intenso dibattito su quale possa essere il suo significato e il motivo di averlo inserito accanto al termine Istruzione. Il termine sembrerebbe rivolto agli studenti e per alcuni si andrebbe a contrapporre all’ideologia del 6 politico.

Cos’è il 6 politico

Per comprendere il significato del 6 politico, bisogna sottolineare che è il voto rivendicato dagli studenti contestatori indipendentemente dal risultato dell’esame nel periodo della contestazione studentesca del 1968. Questo tipo di valutazione assume il senso politico di una larga contestazione generazionale che rivendica soluzioni per una serie di problematiche sociali. Nella storia della contestazione studentesca, non solo quella del ’68, ritorna ciclicamente l’idea del 6 politico.

Nel 2020 con la chiusura delle scuole in presenza e il decreto legge n.22 dell’8 aprile 2020 e l’OM 11 del 16 maggio 2020, si è sollevato il problema ideologico del 6 politico con la promozione di tutti gli studenti anche con andamento didattico insufficiente.

Ricordiamo che nel 2020, proprio a metà del mese di maggio, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha voluto chiarire che le norme di riferimento per la valutazione dell’anno scolastico 2019-2020 non avevano nulla a che vedere con il 6 politico e che le promozioni sarebbero state disposte con le insufficienze rilevate in pagella.

Il termine merito è riferito agli studenti

Sembrerebbe che il termine merito, inserito accanto a quello Istruzione, abbia un indirizzo riferito agli studenti e non alla valorizzazione professionale dei docenti e del personale scolastico. Quindi un termine inserito in contrapposizione al 6 politico, alle promozioni facili e ai voti assegnati con leggerezza. Merito nel senso di una valutazione degli studenti più rigida e definita strettamente sui risultati ottenuti nelle verifiche. Si potrebbe immaginare in una valorizzazione delle prove tipo test Invalsi e in una maggiore omologazione della valutazione basata sul risultato e sulla performance.

Attendiamo di comprendere, con i primi provvedimenti legislativi, quale senso verrà realmente dato al termine merito e quale peso avranno i test Invalsi per i prossimi esami di Stato. Per adesso possiamo solo fare delle semplici considerazioni politiche, ma nulla di certo può essere detto se non prima ci sarà una linea politica di indirizzo.

Lucio Ficara

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