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Ministra Giannini, gli studenti non hanno dubbi: stop al numero chiuso e no ai prestiti d’onore!

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Il Ministro Giannini ieri ha definito un’anomalia i quiz dei test d’ingresso come metodo di selezione dei futuri studenti universitari.
“Gli studenti delle scuole e delle università non la ritengono solo un’anomalia, ma sono profondamente contrari ai test d’ingresso, specialmente se basati su quiz che anno dopo anno di dimostrano sempre più fallaci” dice Roberto Campanelli, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti che prosegue: “l’anno scorso in un referendum studentesco a cui hanno preso parte circa centomila studenti il 57% si è dichiarato favorevole ad un’università totalmente aperta senza numeri chiusi”
“Il Ministro Gannini può anche definire un’anomalia il numero chiuso, ma apprendiamo che il Ministro dell’Economia Padoan, quando stava all’Ocse parlava di ‘aumentare le tasse universitarie e introdurre un sistema di prestiti per studenti con rimborso condizionato al reddito’. Ricordiamo ad entrambe i ministri- dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK-Coordinamento Universitario – che è in discussione da mesi al Miur la costituzione di una commissione sui Livelli Essenziali delle Prestazioni, passaggio fondamentale per ripensare un diritto allo studio davvero inclusivo. Ci preoccupa che, in un’Italia in continua crisi economica e con una perdita di più di 70.000 studenti universitari negli ultimi dieci anni, si possa ancora pensare di aumentare le tasse universitarie e scambiare il diritto allo studio con i prestiti d’onore che regalerebbero al nostro Paese una generazione di indebitati. Per questo il 28 Febbraio faremo un presidio sotto il Ministero dell’Istruzione per consegnare le firme raccolte negli atenei per un ripensamento globale del diritto allo studio”.
“Tra numeri chiusi, tasse universitarie e contributi volontari nelle scuole l’istruzione sta diventando una corsa ad ostacoli dove sempre più studenti sono esclusi.
Oggi le mille barriere che si ergono di fronte agli studenti vanno abbattute dando priorità agli investimenti in istruzione. Per questo promuoviamo iniziative, presidi e cortei in tutta Italia il 7 Marzo- conclude Federico Del Giudice, Portavoce Nazionale della Rete della Conoscenza- perché venga ritirato il taglio dei posti alle facoltà di medicina, odontoiatria e architettura, ma anche per dire con forza al nuovo Governo Renzi che non siamo disposti a vedere l’ennesimo governo che fa cassa sulle spalle degli studenti e delle giovani generazioni.”