Esordisco con una breve cronistoria, perché la memoria labile di molti causa la dimenticanza di quanto affermato, quando questo non viene rinnegato.
27 novembre 2020. La Ministra ai trasporti De Micheli in una intervista a La Repubblica: “riaprire le scuole, ma scaglionare gli studenti per non appesantire i trasporti pubblici, anche a costo di farli andare in classe sabato e domenica così da recuperare il tempo perduto”.
Alla Ministra sfugge che il sabato per moltissimi istituti è già giornata di lezione, mentre non contempla che la domenica, giornata festiva, richiede una maggiorazione della paga e che gli insegnanti sono stanchi di essere considerati dei missionari!!
Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, sempre sullo stesso quotidiano rincara:”…bisognerebbe trovare una soluzione organica. Io ho chiesto una modifica del calendario scolastico, un allungamento dell’anno verso giugno, le prime settimane di luglio. Serve recuperare il tempo perduto. Non avrei problemi a impegnare la domenica, ma non c’è il personale per farlo…”
6 dicembre 2020. La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, a L’Aria di domenica su La7, dichiara che per recuperare le lezioni perse sarà possibile allungare il calendario scolastico, “non agosto perché le scuole non sono dotate di climatizzatori, bensì a giugno”. Quanta umanità!
Ma la Ministra dimentica che i docenti delle scuole medie sono impegnati con gli esami di terza media, mentre quelli delle scuole superiori con l’esame di stato, la cui riunione preliminare è fissata di norma a metà giugno e come stabilito nel mese di novembre dal Ministero dell’Istruzione (a capo del quale, mi sembra, ci sia proprio la Ministra Azzolina!!) la prima prova si terrà il 16 giugno! Sempre che gli studenti lo vogliano!! Perché con orgoglio ha così detto la Ministra: “Ho chiesto agli studenti di preparare delle proposte e poi decideremo quale sarà la modalità più opportuna”. Non azzardiamoci a chiedere agli insegnanti!!
Da docente di scuola superiore mi chiedo: ma allora in tutto questo tempo cosa abbiamo fatto? Perché dobbiamo andare a recuperare un lavoro che insieme ai nostri studenti abbiamo già svolto? Quale tempo abbiamo perduto? Sinceramente ci sentiamo offesi nella nostra professionalità a essere considerati dei “non lavoratori”, tanto che dovremmo essere chiamati a recuperare un lavoro già prestato!!
Tutti parlano, fanno proposte, trovano soluzioni, offrono linee guida, ma tutte queste persone conoscono la scuola? Hanno mai svolto una lezione? Noi insegnanti potremmo mai essere interpellati dal ministro su questo tema? Potremmo mai essere considerati, noi che siamo gli addetti ai lavori, noi che conosciamo i limiti delle nostre scuole? Tutti parlano e noi per il bene dei nostri ragazzi continuiamo silenziosamente ad accendere le loro menti e i loro cuori!
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