Categorie: Attualità

Ministri che non comprendono, squadristi che insultano, è un gran caos

 

Che ci sia un forte disagio e un grande malumore nel mondo della scuola è ormai una cosa chiara per tutti. Allora bisognerebbe fermarsi e porsi delle domande, e non proseguire a testa bassa come potrebbe fare una mandria di bufali inselvaggita.
È evidente che se un ministro della Repubblica, ed in particolar modo il ministro dell’Istruzione, viene insultata da un esasperato gruppo di insegnanti, e poi viene  fatta scappare dalla festa dell’unità di Bologna, impedendole di parlare, allora c’è qualcosa che non va.
Il responsabile del Miur, in un’intervista a “la Repubblica” dice: “Mi hanno insultata, parolacce irripetibili. Non mi hanno permesso di parlare, in un luogo pensato per discutere: una Festa dell’Unità. Erano disinteressati ad ascoltare quello che avevo da dire. Come li vuole chiamare, quei cinquanta di Bologna. Squadristi. Insegno linguistica da tempo e non trovo altro termine. Sono stata aggredita da cinquanta squadristi. Vivaddio, solo verbalmente”.
Per la verità dalle immagini della contestazione, organizzata contro il ministro Giannini, non si sentono insulti, né tantomeno parolacce all’indirizzo del ministro, si sente solo una forte e rumorosa contestazione. Comunque sia, si sono vissuti momenti di tensione, a tal punto che le guardie del corpo del ministro dell’Istruzione hanno dovuto scortarla fino alla macchina per lasciare di tutta fretta e con un fuori programma la manifestazione popolare. I contestatori hanno rinfacciato al ministro Giannini di essersi impossessata di un testo già scritto che non è il frutto del confronto. Il ministro sempre ben protetta dalle guardie del corpo ha replicato : ”Sembra che non ci sia nessuna volontà di dialogo”. Anche l’on. Francesca Puglisi è stata duramente attaccata con sonori fischi, mentre qualcuno chiedeva conto del curriculum del sottosegretario al Miur Davide Faraone. Una forte contestazione sicuramente sopra le righe, ma nulla che possa considerarsi, almeno per quello che le immagini televisive hanno fatto vedere, alla stregua di un attacco squadrista o di un atto delinquenziale.
Ma piuttosto domandiamoci perché degli insegnanti sono arrivati al punto di contestare così vivacemente il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e il responsabile scuola del partito democratico Francesca Puglisi? Forse l’avere voluto evitare il confronto con i sindacati e il non avere voluto leggere le tantissime mozioni dei collegi docenti, possono essere una delle ragioni di tanto dissenso?
L’avere confezionato una riforma senza ascoltare le ragioni del mondo della scuola e il tentativo subdolo di annientare le regole contrattuali e di consegnare le scuole all’arbitrarietà dei vari dirigenti scolastici, potrebbe essere un’altra delle cause di tanto malumore? E poi la contestazione è molto più ampia di quella cinquantina di insegnanti definiti “squadristi”, infatti se andassimo a contare tutti i docenti che silenziosamente, vestiti a lutto e con un lumino cimiteriale, hanno manifestato ai flash mob di tutta Italia, troveremmo la quasi totalità dei docenti italiani che contestano profondamente il ministro Giannini e la responsabile scuola del partito democratico.
Ci troviamo in un momento in cui i ministri dicono di non comprendere la contestazione, denunciano gli insegnanti squadristi che insultano e la scuola sta vivendo in un gran caos. Forse sarebbe opportuno fermarsi a comprendere prima che sia troppo tardi.

 

Lucio Ficara

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