Il Ministro Carrozza ha detto: “Sono contraria a barriere e sanzioni, vedo l’università efficiente quella che riesce a massimizzare le risorse e a far laureare lo studente in tempo. I fuoricorso sono un male soprattutto per se stessi e per le proprie famiglie. Anche agli studenti però è richiesto un cambio di mentalità. Non si può arrivare a 25 anni senza aver lavorato neanche un giorno. Tutti devono aver fatto stage ed avere esperienze di tirocini”. Si ricorda che solo un anno fa il Ministro dell’istruzione Francesco Profumo disse: “ sono un problema culturale, frutto di un Paese in cui manca il rispetto dei tempi e delle regole, su cui la scuola deve dare un segnale forte. La soluzione quindi, non può venire da nuove leggi, ma deve scaturire dal sistema scolastico. Senza dimenticare che i ritardatari dell’università un costo anche in termini sociali”. Infatti, il fenomeno del fuoricorso nelle nostre università è una forma di spreco delle risorse pubbliche, perché le tasse degli studenti coprono solo il 10% del costo complessivo di uno studente universitario. Il resto è sostenuto dalla fiscalità generale, che lo sostiene per accrescere la dotazione di capitale umano nella società e migliorare le prospettive di accesso al mercato del lavoro. Quindi la formazione di un laureato richiede un investimento pubblico, ma se i fuoricorso acquisiscono un’ istruzione di minore qualità, l’investimento fatto su di loro si trasforma in uno spreco.
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