Si è svolto nel pomeriggio odierno l’incontro fra i sindacati scuola e il ministro Patrizio Bianchi con l’obiettivo di riprendere il confronto sul Patto per la scuola avviato esattamente un mese fa.
Quando a metà marzo si iniziò a parlarne pareva che la firma del Patto sarebbe arrivata nell’arco di poche settimane; ad oggi, invece, devono ancora essere avviati i tavoli sugli specifici problemi.
Oggi sono stati individuati i tre tavoli tematici: reclutamento ordinario e straordinario, organizzazione e autonomia scolastica e PNRR.
Secondo quanto scrivono i sindacati in un comunicato unitario, il Ministro avrebbe ribadito il proprio impegno per arrivare alla sottoscrizione del patto in tempi rapidi.
“Quanto all’annunciata imminente riapertura generalizzata delle attività in presenza – si legge ancora nel comunicato – sono state ribadite le richieste di garantire le condizioni perché ciò possa avvenire nella massima sicurezza per tutte le componenti della comunità educante, anche attraverso un attento e frequente monitoraggio sull’andamento epidemico in ambiente scolastico. Preliminare e ancor più urgente procedere a un aggiornamento del Protocollo Sicurezza, anche in vista dello svolgimento degli esami di Stato”.
I sindacati sottolineano anche la necessità di “mettere la scuola nelle condizioni di poter riaprire a settembre 2021 potendo da subito contare sulla presenza di tutto il personale docente, dirigente e ATA necessario al suo funzionamento”.
Obiettivo che, però, non sarà facile da raggiungere considerato che al 1° settembre mancano poco più di 4 mese.
E’ pur vero che al momento esiste un disegno di legge firma del senatore della Lega Mario Pittoni finalizzato proprio alla assunzione dei docenti precari con almeno tre anni di servizio, ma è anche altrettanto vero che i tempi parlamentari non consentirebbero di avere risultati concreti per settembre.
La soluzione potrebbe quindi essere quella di un decreto legge del Governo in modo da accelerare i tempi.
Ma bisognerebbe superare un ostacolo politico di non poco conto in quanto il M5S è da sempre contrario ad immissioni in ruolo ope legis fatte con modalità tipiche delle cosiddette “sanatorie”
Ed è proprio su queste contraddizioni interne alla maggioranza di Governo che potrebbero fare leva le organizzazioni sindacali: una loro prova di forza accompagnata anche dalla proclamazione di uno sciopero potrebbe indurre anche il M5S a riconsiderare la propria posizione.
Resta il fatto che il problema va risolto in fretta e che ormai i tempi per confronti e trattative sono ormai ridottissimi.
In mancanza di decisioni immediate da parte del Governo, il nuovo anno scolastico inizierà in modo ancora più caotico rispetto agli anni passati.
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