Le dichiarazioni del ministro dell’Economia non convincono però il Partito Democratico. Secondo Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd, “il ministro Grilli sa bene che l`innalzamento dell`orario di lavoro avrebbe portato tagli ben superiori a quanto chiesto dalla spending review” e dunque “ritirando quella misura si può tornare a ragionare su come trovare i 182,9 milioni di euro necessari per mantenere i saldi invariati in altri capitoli della spesa statale“.
Puglisi si è poi rivolta al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, dicendogli che “la scuola piange perché in questi anni è stato il corpo vivo su cui si è’ fatto l’86% del risparmio della spesa statale. È grazie alla quotidiana generosità degli insegnanti, alla collaborazione delle famiglie e ai sacrifici degli studenti che la scuola pubblica regge“.
Il timore del Pd sono i futuri destini formativi delle fasce sociali più deboli. “Se non torniamo a dare alla scuola la priorità che merita nell’agenda del Paese, saranno le ragazze e i ragazzi più deboli, che possono nella scuola trovare il proprio riscatto sociale, a pagare il conto più salato“.
Ministro Grilli: i tagli alla scuola erano già previsti
I tagli alla scuola non sono stati introdotti con la Legge di Stabilità, ma erano già previsti. La precisazione è stata fatta il 23 ottobre dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, parlando durante un’audizione in Parlamento sulla Legge di Stabilità. “Questa legge di stabilità sui saldi dei vari comparti non fa nulla – ha detto Grilli – e anche sulla scuola, il saldo di quanto si deve intervenire come riduzione è già predeterminato nella spending review, qui non c’è nessuna decisione aggiuntiva“.
Il progetto di ampliamento dell’orario settimanale dei docenti di scuola media e superiore, da 18 a 24 ore, non sarebbe quindi altro che il frutto di una necessità impellente di fare “cassa”. Lo stesso Grilli ha ammesso che ciò che è avvenuto con il ddl stabilità è solo una conseguenza derivante dalla volontà di “approfondire come dettagliare i tagli già decisi“.