Le dichiarazioni del ministro dell’Economia non convincono però il Partito Democratico. Secondo Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd, “il ministro Grilli sa bene che l`innalzamento dell`orario di lavoro avrebbe portato tagli ben superiori a quanto chiesto dalla spending review” e dunque “ritirando quella misura si può tornare a ragionare su come trovare i 182,9 milioni di euro necessari per mantenere i saldi invariati in altri capitoli della spesa statale“.
Puglisi si è poi rivolta al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, dicendogli che “la scuola piange perché in questi anni è stato il corpo vivo su cui si è’ fatto l’86% del risparmio della spesa statale. È grazie alla quotidiana generosità degli insegnanti, alla collaborazione delle famiglie e ai sacrifici degli studenti che la scuola pubblica regge“.
Il timore del Pd sono i futuri destini formativi delle fasce sociali più deboli. “Se non torniamo a dare alla scuola la priorità che merita nell’agenda del Paese, saranno le ragazze e i ragazzi più deboli, che possono nella scuola trovare il proprio riscatto sociale, a pagare il conto più salato“.
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