Attualità

Minori: i Comuni vitali nel rispondere a famiglie e scuola per contrastare il disagio infantile

Nel corso del primo semestre 2023 la Fondazione The Bridge, grazie alla collaborazione con l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL) ha sviluppato e realizzato il progetto “Comuni, integrazione socio sanitaria ed educativa territoriale. Post pandemia e disagio infantile”.

Il progetto è stato strutturato in due azioni, una relativa all’analisi del disagio nei bambini della scuola primaria e del primo ciclo della secondaria, come viene percepito dagli insegnanti e dai dirigenti scolastici, e l’altra relativa all’analisi degli interventi messi in campo dai Comuni nell’ambito del supporto al disagio infantile durante le fasi di emergenza Covid e nei periodi successivi, a sostegno alle situazioni familiari/individuali.

La ricerca ha coinvolto studenti, insegnanti e amministrazioni comunali.

Ansia, stress e iperattività in crescita

Dalle 409 risposte, propostea insegnanti e dirigenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, emerge la crescita di irrequietezza e iperattività in aula, difficoltà di attenzione, ansia e stress. Nella fascia d’età 6-14 anni emerge, anche se per ora in numeri limitati, la diffusione di comportamenti autolesivi, istinti suicidari e disturbi alimentari. In crescita tra i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni il fenomeno delle baby gang.

Le richieste degli insegnanti

Il 71% dei docenti ha richiesto l’attivazione dello sportello psicologico scolastico, il 55% l’intervento dei servizi sociali, il 49% il sostegno socio-educativo scolastico, il 42% la neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. A questi seguono il servizio di mediazione culturale e il sostegno socio-educativo domiciliare al minore e alla famiglia.

Le interviste ai Comuni

È stata anche svolta un’indagine presso assessori, dirigenti all’educazione e al welfare in 15 Comuni italiani, un campione piccolo ma descrittivo delle differenziazioni a livello territoriale. Sono stati selezionati comuni grandi, medi e piccoli, collocati in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania. I Comuni coinvolti appartengono sia ad aree metropolitane che a territori molto attivi e caratterizzati da un forte sviluppo, sia ad aree interne.

I referenti dei Comuni intervistati hanno confermato un generale aumento delle richieste pervenute dai cittadini o dalle scuole; i principali problemi sono quelli legati alla crescita delle difficoltà scolastiche, quelle familiari, derivate dal periodo di chiusura in casa con aumento dei fenomeni di violenza domestica e assistita dai minori, delle situazioni di isolamento individuale e ritiro sociale dei ragazzi. Sono anche aumentate le richieste di supporto per i bambini e i ragazzi con disabilità sia fisica che psichica; inoltre, è anche cresciuta come già rilevato accadeva prima della pandemia, la richiesta per assistenza specialistica in alunni diversamente abili a scuola e a casa, e soprattutto le patologie certificate non legate alla disabilità, ma alle difficoltà dello stare in aula e alle difficoltà di apprendimento.

Sono inoltre cresciuti moltissimo gli interventi di indagine e presa in carico su segnalazione delle Procure.
Alcuni dei Comuni intervistati segnalano un rilevante disinvestimento negli anni rispetto a tutte le attività di prevenzione sul territorio rivolte ai bambini e ai giovani; si è anche assistito alla chiusura dei centri di aggregazione, che ha impedito di affrontare per tempo situazioni di difficoltà.

I minori stranieri

È stata registrata una forte crescita di nuove famiglie di diverse etnie e nazionalità che si rivolgono ai servizi con figli con patologie dello spettro autistico e con difficoltà importanti di relazione; sono anche molto cresciute le richieste di presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, richiedenti ai servizi lavoro di accompagnamento e risorse impegnate.

Per saperne di più https://www.fondazioneifel.it/documenti-e-pubblicazioni/item/download/5999_a1cd8d07d60ceac2517a759ec006afc8

Carmelina Maurizio

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