In una mano lo smart phone, nell’altra il mouse collegato al computer, a due passi la televisione accesa, la musica come sottofondo ed un tasca almeno un altro apparecchio elettronico. Non è una quadro futuribile dell’uomo moderno, ma una fotografia reale della “generazione digitale” scattata dalla “Kaiser Family Foundation”, secondo cui i ragazzi statunitensi tra gli 8 e i 18 anni dedicano alla tecnologia più di sette ore e mezza al giorno. Un’enormità: basti pensare che cinque anni fa si fermavano a meno di sei ore e mezza quotidiane.
In base allo studio del centro di ricerca, le uniche eccezioni all’imperversare delle tecnologie tra i pensieri e le mani dei giovanissimi sono rappresentate dalle ore dedicate al sonno (peraltro sempre meno) e alla scuola. Per il resto tutte le attività appaiono assorbite dalla tecnologia più esasperata: significativo è anche il fatto che i minori passino un’ora e mezza al giorno a scrivere sms e almeno mezzora chiacchierando al cellulare.
E poiché le nuove tecnologie detengono quasi sempre un numero plurimo di funzioni, le ore quotidiane di fruizione superano ormai quota 10. I risultati hanno stupito anche gli stessi autori convinti che i livelli toccati nel 2005 fossero già i più alti possibili. La realtà è che negli ultimi cinque anni l’uso delle nuove tecnologie è cresciuto in modo esponenziale rispetto al periodo tra il 1999 e il 2004.
Televisione (il 70% dei giovani che risiede negli Usa ne ha una in camera) e computer con accesso ad internet, sono stati surclassati dalle nuove tecnologie convergenti, sempre più ridotte di volume ma soprattutto portatili: una caratteristica, quest’ultima, molto apprezzata dai ragazzi perché permette di comunicare spostandosi ovunque e facendo qualsiasi cosa nel frattempo.
Un uso smodato di telefonini, pc portatili, iPod e via dicendo non sembra però compatibile con il buon andamento degli studi: la ricerca statunitense ha infatti anche rilevato che il 47 per cento dei giovani che usa i media circa 16 ore al giorno ha voti molto più bassi a scuola rispetto al 23 per cento che, utilizzandole tre ore in meno, va molto meglio.
E poiché le nuove tecnologie detengono quasi sempre un numero plurimo di funzioni, le ore quotidiane di fruizione superano ormai quota 10. I risultati hanno stupito anche gli stessi autori convinti che i livelli toccati nel 2005 fossero già i più alti possibili. La realtà è che negli ultimi cinque anni l’uso delle nuove tecnologie è cresciuto in modo esponenziale rispetto al periodo tra il 1999 e il 2004.
Televisione (il 70% dei giovani che risiede negli Usa ne ha una in camera) e computer con accesso ad internet, sono stati surclassati dalle nuove tecnologie convergenti, sempre più ridotte di volume ma soprattutto portatili: una caratteristica, quest’ultima, molto apprezzata dai ragazzi perché permette di comunicare spostandosi ovunque e facendo qualsiasi cosa nel frattempo.
Un uso smodato di telefonini, pc portatili, iPod e via dicendo non sembra però compatibile con il buon andamento degli studi: la ricerca statunitense ha infatti anche rilevato che il 47 per cento dei giovani che usa i media circa 16 ore al giorno ha voti molto più bassi a scuola rispetto al 23 per cento che, utilizzandole tre ore in meno, va molto meglio.